Per i giovani la percentuale di guarigione si attesta al 78%

Venerdì 28 Aprile 2017
Per i giovani la percentuale di guarigione si attesta al 78%
«Le percentuali di guarigione dalla leucemia superano oggi l'ottanta per cento», ricorda Basso. Come dire che quattro bambini e ragazzi su cinque recuperano la piena salute. Per giovani adulti, come era Eleonora Bottaro, le percentuali si attestano sul 78%. Certo, le terapie non sono passeggiate, l'iter richiede costanza e perseveranza. Ma la luce in fondo al tunnel c'è.
«È chiaro che guarire non è facile, ma è possibile. Senza chemioterapia invece guarire è impossibile» rileva il capo dell'Oncoematologia pediatrica dove la ragazza è stata ricoverata per quindici giorni, subito dopo la scoperta della malattia, per poi auto-dimettersi e uscire dalla tutela vigile dei clinici, dalla rassicurante letteratura della medicina tradizionale.
Non appena la giovane ha rifiutato la chemioterapia, dallo stesso reparto è partita richiesta al Comitato ospedaliero di bioetica e al Tribunale dei minori per iniziare il percorso di cura. I genitori nel frattempo però, affiancati da un legale, avevano già scelto per la dimissione volontaria dall'ospedale.
«Ci eravamo mobilitati per curarla, abbiamo fatto il nostro lavoro, seguendo ovviamente i nostri protocolli» afferma il primario alla guida della Clinica che è centro avanzato per la diagnosi e la cura delle malattie maligne ed ematologiche dell'infanzia. L'obiettivo è quello di assicurare al giovane paziente con patologie ematologiche e neoplastiche la migliore assistenza, intesa nella sua globalità, approntando i migliori protocolli di cura, peraltro concordati con i maggiori centri di oncoematologia pediatrica italiani ed europei, le più innovative tecniche di laboratorio per la diagnosi e il monitoraggio della malattia oncologica, adeguate terapie di supporto (incluso quello psicologico, al paziente e alla sua famiglia) e la sorveglianza durante e dopo la fine delle cure, per la precoce identificazione di recidive e di eventuali effetti collaterali.
Oltre ai servizi assistenziali diretti, l'Unità operativa complessa di Oncoematologia pediatrica è centro di riferimento nazionale per la diagnosi delle leucemie acute e per la caratterizzazione molecolare di linfomi e sarcomi, polo di coordinamento di protocolli nazionali ed europei di diagnosi e cura di linfomi, sarcomi, tumori cerebrali ed epatici, tumori rari.
Nei laboratori della Clinica sono centralizzati campioni biologici di leucemie, linfomi e sarcomi. Questo inoltre è un polo accreditato per la sperimentazione di nuovi farmaci.
Ogni anno in età pediatrica si verificano in Italia circa 1.800 casi di leucemia linfoblastica acuta, di cui 400 fra adolescenti. Rarissimo che, tra minori di 18 anni, ci sia qualcuno che rinuncia alle cure standard. Anche perchè la cura della leucemia rappresenta uno dei modelli di maggior successo dell'oncologia pediatrica. «Ci fossero casi che sono andati a buon fine seguendo terapie alternative - riflette Giuseppe Basso - avrebbero certamente fatto letteratura. Ma letteratura non ce n'è».

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