Pediatria, Flor: «Fare il progetto in gara»

Mercoledì 22 Agosto 2018
LA RISPOSTA
PADOVA Si scalda il clima intorno alla nuova Pediatria, ovvero l'edificio di otto piani previsto al posto di quello della Pneumologia, per eliminare le condizioni ai limiti del sopportabile in cui sono accolti i piccoli pazienti e in cui lavorano i medici e gli infermieri che li assistono.
IL RITARDO
Non è stato ancora validato il progetto da parte dell'Azienda ospedaliera, che pure lo sta studiando da tempo, per un problema paradossale, ovvero la mancanza di spazi. Nel senso che per la cubatura che è stata messa a bando i 170 posti letto previsti non prevederebbero la capacità di inserire in ogni camera il posto mamma opzione fondamentale per un edificio moderno. In quello che si pone come un vero e proprio ospedale completo con pronto soccorso, rianimazione, radiologie e sale operatorie le degenze infatti occuperebbero quattro piani sui sette previsti. In verità sono otto ma l'ultimo è destinato a locali tecnici. Il posto mamma incide per il 50 per cento in più di spazio per camera e per farci stare dentro 170 posti la volumetria dovrebbe essere aumentata rispetto ai 19mila metri cubi attuali.
L'IMPASSE
Questo sta creando un impasse allo staff dell'Azienda che sta esaminando le varie opzioni messe in campo dai progettisti: tagliare i posti letto oppure aumentare il volume? Sulla questione ieri è intervenuto direttamente il direttore generale dell'Azienda ospedaliera, Luciano Flor che rivendica con orgoglio procedure e bontà del lavoro fatto.
LA DIFESA
«Io voglio fare pediatria a dispetto di tutto e tutti - comincia - ma le polemiche non aiutano e quindi io non partecipo al dibattito. Posso dire che ho fatto una gara di progettazione con studio di fattibilità approvato dai tecnici di Azienda e Regione. A monte una conferenza dei servizi con Regione, Comune, Università e pareri di sovrintendenza e vigili del fuoco».
LA POLEMICA
«Alla gara - continua - hanno partecipato 12 studi di progettazione di cui 4 dall'estero: nessun ricorso sul bando, nessun ricorso sull'aggiudicazione. A questo punto quello che l'Azienda vuole sta nel bando. Nulla di più».
E lancia i suoi fulmini: «Forse qualcuno vuole più soldi? Lo dica. Forse qualcuno non vuole pediatria nuova? Lo dica. Forse qualcuno vuole qualcosa altro? Lo dica. Entro il 10 settembre faremo il punto rispetto al cronoprogramma. E tireremo le conclusioni. Ribadisco: nessun ricorso sul bando, nessun ricorso su aggiudicazione. Forse i problemi non vanno cercati in azienda ospedaliera ma altrove. Io giro e voglio girare a testa alta».
Una difesa a spada tratta che non si esime dal lanciare segnali a 360 gradi, dai progettisti al mondo politico. Ma che si pone anche un impegno preciso, verificare tutto entro il 10 settembre, una data entro la quale si dovrà dire la parola definitiva su che tipo di progetto mettere in pista.
Mauro Giacon
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