Nuovo ospedale, ecco gli ostacoli di un percorso lungo 12 anni

Mercoledì 24 Gennaio 2018
Nuovo ospedale, ecco gli ostacoli di un percorso lungo 12 anni
IL PERCORSO
PADOVA «Tanto non lo vedremo mai». Oppure: «Forse lo vedranno i nostri figli». Sono queste le due frasi più in voga quando si parla a un padovano del nuovo ospedale. Ecco perchè in Regione l'imprenditore diventato sindaco, Sergio Giordani strabuzzò gli occhi quando i tecnici gli dissero che se il nuovo ospedale fosse stato fatto a S. Lazzaro - fra l'altro l'opzione più veloce - ci sarebbero voluti 9 anni e sei mesi, con un lasco di 18 mesi in più, mentre rifare il Giustinianeo avrebbe impiegato dai 13 ai 17 anni.
IL COMUNE
Così quando l'altro giorno al primo incontro del gruppo di lavoro dei tecnici di Comune e Azienda ospedaliera, il dg Luciano Flor ha parlato di cantieri possibili tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022 non buttava certo i numeri a caso. Anzi era ottimista. Perché progettare un ospedale e appaltarlo in quattro anni significa volare e poi costruirlo in cinque anni altrettanto. In quest'ultimo caso però si può tranquillamente raddoppiare.
Il famoso iter è lunghissimo. Dal momento in cui tutti gli enti coinvolti sono della stessa opinione com'è accaduto a dicembre ci vogliono sei mesi solo per arrivare alla firma dell'Accordo di programma. Poi, nel caso di Padova est, ci sarà la partita del trasferimento dei terreni all'Azienda ospedaliera (ovvero alla Regione) sia da parte del Comune che da parte dei privati confinanti. Perché le banche che hanno in mano le ipoteche di certo non lo gireranno agli enti pubblici prima di aver avuto la firma sull'Accordo che li vincola alla costruzione.
Nel frattempo l'assessore all'Urbanistica, Lorenzoni, deve far passare una Variante in consiglio comunale per trasformare la destinazione dei terreni da commerciale come sono ora a servizi per l'ospedale. Il Consiglio deve ratificare il preaccordo e l'alienazione dell'area. Poi bisogna mandare avanti le carte per ottenere la Vas (Valutazione ambientale strategica) da parte della Regione e la Vinca (Valutazione di incidenza ambientale). E infine redarre il vero e proprio Accordo di programma. Almeno sei mesi.
LO STUDIO
E arriviamo alla progettazione. La Regione deve bandire la gara europea. Per farlo deve redarre un piano di fattibilità, indicando i costi. Significa un progetto di massima dell'opera, compresa anche la viabilità e la richiesta di tutti i pareri, dai Consorzi di bonifica ai Vigili del Fuoco, dall'Ufficio igiene al Ctr (Commissione tecnica regionale). Lo studio deve avere il placet di uffici tecnici e uffici legali. Inoltre la Regione stessa deve avere già pronto il 10 per cento del valore dell'opera, ovvero 60 milioni, tanto vale il prezzo della progettazione (al lordo degli sconti che si faranno in seguito). Almeno altri sei mesi.
IL BANDO
Una volta pubblicato il bando bisogna lasciare ai progettisti almeno due mesi per produrre i risultati e intanto formare una commissione per l'aggiudicazione. Dalla consegna dei progetti all'aggiudicazione provvisoria si stimano almeno altri 8-9 mesi. A questo punto si apre un grosso punto di domanda. Ci saranno ricorsi? Comunemente sì. Dunque, 3-4 mesi per il pronunciamento in prima istanza del Tar, almeno 1 anno e mezzo se si va al Consiglio di Stato. Ma speriamo di no.
I SOLDI
Alla fine la Regione dovrà fare la gara per i lavori, la direzione del cantiere e la sicurezza. Almeno tre mesi anche qui. Piccolo particolare: ci vogliono già i soldi, 650 milioni più un 30 per cento per gli imprevisti (spese legali) e l'Iva al 10 per cento. Quindi per quel momento i prestiti o alla banca europea o all'Inail devono essere già definiti e i soldi in cassa. Poi toccherà ai cantieri, confidando che i grandi Gruppi affidino i subappalti a imprese che non falliscano.
Mauro Giacon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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