Nuove tecnologie al centro Arpav «In futuro estati sempre più calde»

Venerdì 23 Marzo 2018
AMBIENTE
PADOVA È dalla nuova sala di previsione del centro di Teolo, con tanto di schermo gigante touchscreen e lampade per le dirette quotidiane di Buongiorno regione su Rai3, che l'Arpav lancia la proiezione sul clima veneto che sarà. E le cose non sono poi tanto rassicuranti. Nei prossimi anni infatti farà sempre più caldo con le temperature in costante ascesa fino a raggiungere, negli ultimi trent'anni del secolo (ovvero dal 2070 in poi), in ogni stagione, una media superiore di 4 gradi a quella attuale. Con la quasi certezza che estati torride come quella vissuta nel 2003 diventino una normalità. Più difficile, invece, decifrare cosa sarà degli inverni che aspettano le future generazioni. Molto sul tema, dipende dall'incontro tra la corrente calda del Golfo che dalla notte dei tempi lambisce le coste più estreme del Vecchio Continente regalando un clima mite e unico e l'acqua fredda scesa in mare con lo scioglimento costante dei ghiacci del nord. Che se dovessero vincere in questa lotta condannerebbero l'Europa tutta, Italia e Veneto compresi, a inverni a temperature siderali. Alternati a estati afose e con rare piogge torrenziali. Il fatto che si vada incontro a questo destino, lo confermano anche i numeri sulle misurazioni degli anni passati presentati ieri da Arpav in occasione, oggi, della Giornata Mondiale della Meteorologia. Le medie annuali sono salite di circa 1.8 gradi tra il 1955 e il 2004, soprattutto in estate, così come le temperature minime (+ 1,1 gradi).
In crescita anche il numero di notti calde, con una diminuzione di quelle fredde. Nell'ultimo ventennio le temperature medie hanno descritto un trend di +1,3 gradi mentre il dato sulle piogge mostra un aumento che tanto assomiglia ad un percorso da montagna russa: ad anni record come quelli del 2010 e del 2014, si sono contrapposte stagioni con picchi verso il basso come nel 2003 e nel 2015.
«Comunque sia la media annuale è rimasta pressoché la stessa, pur aumentando gli eventi piovosi intensi: segno che piove per meno giorni ma con quantità più copiosa», spiega Adriano Barbi del Servizio Meteorologico di Teolo. Ed è per governare in maniera stabile la previsione di eventi simili, riducendo sempre più il margine d'errore su bombe d'acqua e possibili allagamenti, che la Regione Veneto ha deciso di foraggiare con investimenti da 1,5 milioni di euro il braccio operativo delle sale di Teolo e di Arabba, nel Bellunese. Altri 650mila euro sono pronti per l'acquisto di un radar mobile da utilizzare per aumentare la precisione nelle previsioni ad alta quota e sulle Dolomiti. «Ci sono alle porte importanti avvenimenti come i Mondiali di Cortina del 2021 e, si spera, le Olimpiadi del 2026 - spiega Giampaolo Bottacin, assessore regionale all'ambiente-. La parte in montagna è quella che ha situazioni più a rischio per fenomeni piovosi intensi, si pensi alla frana dell'anno scorso a Cortina. È fondamentale un monitoraggio dettagliato anche perché Arpav non fa solo previsioni per i cittadini, ma anche analisi che poi vengono mandate ai sindaci e che servono come riferimento per la protezione civile su più fronti come quello delle gelate, del caldo estremo o dei rischi idraulici». O spedite in ospedale per segnalare, in estate, ondate di caldo anomale sulla scorte delle quali l'ospedale decide di sospendere le ferie dei suoi dipendenti per aiutare la popolazione. Ed è anche per questo che proprio ieri Arpav ha bandito una gara da 1 milione di euro per la ristrutturazione dei radar di pianura.
Nicola Munaro
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