Nuova pediatria per Natale 2020

Mercoledì 22 Marzo 2017
Nuova pediatria per Natale 2020
La Crite ha detto sì. La Commissione regionale ha approvato il progetto di massima della nuova Pediatria di Padova. Via libera dunque per quella che sarà una torre a otto livelli.
Al piano terra troveranno posto Pronto soccorso, Pediatria d'urgenza e Radiologia, al primo le degenze di area medica cioè Clinica pediatrica, Neurospichiatria infantile, Reumatologia, Malattie metaboliche e quelli che sono i locali per l'analgesia nel loro complesso denominati Stanza dei sogni.
Al secondo piano verranno allocati i letti di area chirurgica relativi a Chirurgia e Cardiologia pediatrica, al terzo le stanze dei trapiantati di midollo osseo, fegato, reni e cuore, e la Dialisi. Il quarto piano sarà per l'Oncoematologia pediatrica, sia degenze che day-hospital. Il quinto piano vedrà le Terapie intensive, pediatrica e cardiochiurgica più le degenze della Cardiochirurgia pediatrica. Al sesto largo alle sale operatorie: quattro più una ibrida. Al settimo piano sorgeranno esclusivamente locali tecnici. Eccola la nuova Pediatria di Padova: 11.932 metri quadrati complessivi, realizzati al posto della vecchia palazzina di Pneumologia.
La disposizione dei piani risponde a una ipotesi di fattibilità, presentata un mese fa dal direttore generale dell'Azienda ospedaliera universitaria Luciano Flor. Due anni per sbrigare le pratiche burocratiche, i cantieri partiranno l'1 luglio 2019 per concludersi dopo 377 giorni lavorativi, ovvero a Natale 2020. Confermato il costo di 24 milioni di euro, già finanziati dalla Regione Veneto e che l'Ospedale ha in cassa.
L'ok della Crite era passaggio nodale e vincolante, ora la strada è in discesa. La tabella di marcia prevede che la Conferenza dei servizi, composta da Azienda ospedaliera, Regione, Comune, Sovrintendenza e Prefettura, ratifichi il tutto, ma dovrebbe essere solo una formalità.
La stesura del bando di progettazione avverrà tra aprile e maggio, quindi si procederà al bando. La volontà è quella di accorciare il più possibile i tempi dettati da norme burocratiche e vincoli ineludibili. La partita dovrebbe chiudersi, salvo brutte sorprese, in quattro anni. Il progetto, studiato in sintonia con i clinici ma passibile di aggiustamenti, è parallelo e non in contrasto con la realizzazione del nuovo polo della salute.

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