«Non aumento il biglietto per il bando del trasporto»

Mercoledì 26 Aprile 2017
«Non aumento il biglietto per il bando del trasporto»
«Non aumento il prezzo del biglietto dell'autobus ai padovani per il bando del trasporto pubblico». Più categorico di così non potrebbe essere il commissario straordinario Paolo De Biagi. E i padovani ringraziano. Anche perché la prospettiva di passare da 1,30 euro a 1,50 sarebbe poco digeribile. Semmai sarà una rogna che toccherà al nuovo sindaco che dovrà affrontarla per far partire questo benedetto bando che a norma di legge europea dovrà trovare il gestore unico di tutto il bacino provinciale. Ma finché c'è il commissario Padova resisterà. Oddio, una certa armonizzazione delle tariffe in vista del bando, l'aveva chiesta anche Busitalia che si ritrova con un biglietto urbano, più otto comuni con il biglietto suburbano, quello a 1,50 euro per 90 minuti per chi viaggia da Selvazzano, Cadoneghe, Ponte S. Nicolò o Albignasego, e altri comuni con l'extraurbano dove si paga la tratta, cioè rispetto ai chilometri. Un Villafranca-Padova a 3.10 euro e via discorrendo. Ad esempio per una distanza da 20 a 30 chilometri 3,70 euro da 42 a 50 5,20 euro.
La chiave di volta per emettere il bando che sta organizzando la Provincia è creare almeno due fasce una centrale e una periferica dove omogeneizzare i prezzi. Ma Padova, dove si sviluppa la parte maggiore degli spostamenti non vuole pagare per l'equilibrio finanziario generale. Che è dato, ricordiamo, anche dai contributi che i singoli comuni contermini versano alla società perché gli arrivi la linea e anche questo andrà adeguato.
Insomma un bel ginepraio dentro il quale i tecnici si muovono con i piedi piombo. La settimana prossima è previsto un nuovo incontro e si spera di realizzare una bozza di gara entro l'estate.
Del resto l'operazione è stata finora al centro di roventi polemiche. Il bando da 540 milioni di euro deciderà quante volte passerà il bus sotto casa e quanto dovremo pagare il biglietto. Ma soprattutto a chi. Dall'1 maggio 2015 la società comunale Aps holding si è fusa con Busitalia Sita nord, partecipata dalle Ferrovie, creando Busitalia Veneto spa (45% Aps-55% Busitalia). L'obiettivo era proprio di arrivare alle condizioni patrimoniali e di esercizio migliori per concorrere con altri giganti, dai veronesi di Atv ai francesi di Ratp. La Provincia, competente a lanciare il bando come Ente di governo del bacino di Padova nel quale divide le decisioni al 50 per cento con il Comune si è attenuta alle disposizioni che impongono la data dell'1 gennaio 2017 come giorno in cui il nuovo gestore avrebbe dovuto cominciare l'affidamento. E ha fatto pressione sul Comune per avere i dati sui quali redarre il bando: ovvero quanti mezzi, il personale, il patrimonio immobiliare. Ne è nata una querelle politica. L'ex sindaco Bitonci ha sempre affermato che l'operazione a norma Ue poteva concludersi entro il 2019 e che anticipare la gara avrebbe rischiato di farla perdere alla nostra azienda. Ma la Provincia ha portato il Comune davanti dell'Autorità Antitrust che nel luglio 2016 ha intimato ad Aps holding di consegnare le carte. Ad oggi manca la firma del commissario De Biagi.
Il vincitore dovrà effettuare il servizio urbano ed extraurbano per nove anni secondo le specifiche indicate (con quanti mezzi, quante corse etc). I 540 milioni sono il risultato per il 65 cento del sostegno finanziario al trasporto pubblico della Regione - 38,7 milioni di euro l'anno - e per il 35 per cento dalle tariffe. Si arriva a un totale di circa 55 milioni, che fanno 60 con l'Iva, da moltiplicare per 9 anni.

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