«No ai rincari». In duecento firmano la petizione

Mercoledì 19 Dicembre 2018
«No ai rincari». In duecento firmano la petizione
LA PROTESTA
PADOVA Esentare i padovani dal pagamento della Tari o ridurre il costo della tassa «finchè il servizio di raccolta rifiuti non risulterà adeguato in tutta la città». È quanto chiede al Comune l'associazione di cittadini Movimento del Buonsenso, forte di una petizione di 200 firme raccolte il mese scorso nel complesso di 276 appartamenti denominato Valsugana, rione Sacro Cuore.
«Qui - spiega il presidente del movimento Alberto Casagrande - i residenti protestano perché i cassonetti si trasformano costantemente in vere e proprie discariche a cielo aperto, che perdurano vari giorni e arrecano non pochi disagi. Quest'anno, invece, per Natale, l'amministrazione Giordani regalerà ai padovani un aumento della Tari del 5,7%, per pagare l'introduzione del porta a porta. Peccato che le aree ecologiche necessarie per questo servizio nei condomini, siano state realizzate totalmente dai cittadini, a loro spese».
Il Movimento sostiene che «il servizio di raccolta rifiuti è ancora inadeguato in molte zone della città. Oltre al complesso Valsugana, riceviamo segnalazioni da abitanti delle vie Buonarroti, Valmarana, Berti e Avanzo all'Arcella, via Pastro al Pescarotto, via Fowst ad Ansa Borgomagno, viale della Navigazione interna in zona industriale, area stazione, e anche da altri rioni».
Di qui, la minaccia al Comune di azioni legali. «Chiediamo all'assessore all'Ambiente Chiara Gallani, di trovare in sinergia con l'azienda Aps una soluzione efficace e definitiva per lo smaltimento dei rifiuti, come la creazione di isole ecologiche interrate, laddove i cassonetti risultano chiaramente insufficienti - afferma Casagrande - Qualora le nostre rimostranze dovessero rimanere inascoltate, siamo pronti ad avviare una class action, per chiedere l'esonero dal pagamento della Tari, per inadempimento del servizio. Il pagamento della Tari è infatti indissolubilmente legato all'effettivo espletamento del servizio di raccolta della spazzatura, e qualora questo risulti insufficiente o inadeguato, il contribuente ha il sacrosanto diritto ad una riduzione, se non addirittura ad una decurtazione totale della tassa».
«Basta strapagare il Comune per ricevere in cambio servizi scadenti - conclude Casagrande - È una questione di giustizia sociale e di rispetto per i contribuenti. E i cittadini che sono stati costretti a pagare di tasca propria la realizzazione delle aree ecologiche condominiali per il porta a porta, secondo noi hanno diritto ad uno sconto sulla Tari, per lo meno fino al pareggio dei costi sostenuti».
Isabella Scalabrin
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