Nelle piazze start up e più qualità

Giovedì 23 Novembre 2017
Nelle piazze start up e più qualità
COMMERCIO
PADOVA Il calo delle vendite è ormai scientifico: un dieci per cento in meno ogni anno. Colpa sì della difficoltà di arrivare in centro e di parcheggiare, ma anche del poco appeal che in questo momento offre. Proprio per dare una risposta che punta alla riqualificazione, e quindi al rilancio del mercato di Piazza Erbe, il Comune ha messo a punto il piano che prevede la modifica nella disposizione dei banchi, partendo dal fatto che vanno eliminati i 12 spazi vuoti lasciati liberi da altrettante attività che non ci sono più. Gli ambulanti, però, sono abbastanza perplessi e temono che anche il minimo cambiamento possa disorientare i clienti abituati ormai ad andare a colpo sicuro nel posto del loro fornitore di fiducia. «Cambiare - osserva Roberto Rigon, fruttivendolo - significa creare scompiglio. Il problema degli spazi liberi è facilmente risolvibile tenendoli in ordine e puliti. Cosa che invece non avviene. Ma sarebbe devastante se, per riempirli, altri ambulanti fossero costretti a chiudere». Il collega Gabriele Businaro, invece, si lamenta per il mancato coinvolgimento dei diretti interessati. «Non abbiamo partecipato alle riunioni su questo tema - sottolinea - semplicemente perché nessuno ci ha invitato. Finora tutto è stato fatto in sordina. E non sappiamo perché. É assurdo che noi operatori siamo gli ultimi a essere messi al corrente di cosa sta accadendo, anche perché di proposte da formulare ne abbiamo».
Antonio Bressa, assessore al Commercio, invece, sostiene che l'intervento servirà a dare impulso alle attività delle Piazze. «Ci sono 12 spazi vuoti - ha ricordato - in virtù della revoca di licenze non rinnovate. E non c'è nessuno che subentra. Per questo abbiamo disegnato una nuova planimetria che prevede che gli attuali banchi vengano accostati l'uno all'altro, chiudendo i vuoti che si sono formati nel tempo. Ma nulla è calato dall'alto e nel prossimo incontro l'assegnazione degli spazi sarà discussa assieme, fermo restando che non sono previsti spostamenti significativi, ma minimi. Quando le Piazze saranno più belle e attrattive, la gente verrà più volentieri a fare la spesa. Il Consorzio del Salone ci ha poi assicurato che presto anche i negozi sfitti verranno occupati da attività nuove, come bar e vendita di alimentari. E non mancheranno le novità, visto che è in arrivo una start up di panificatori giovani, che lavoreranno facendo un mix tra tecnologia e tradizione. Per quanto riguarda i cambiamenti pensati per il mercato di Ponte di Brenta, voglio ricordare che quello più significativo, cioè il cambio di orario dal pomeriggio alla mattina, è stato sollecitato, persino con una raccolta di firme, dagli stessi ambulanti, oltre che dai residenti». I rappresentanti delle categorie, comunque, vedono favorevolmente il piano di ridistribuzione degli spazi in Piazza Erbe. «Il confronto è iniziato - commenta Sergio Boggian (Confesercenti) - ma penso sia impossibile concretizzarlo entro dicembre perché i nodi da sciogliere sono ancora tanti. Noi, comunque siamo d'accordo sulla necessità di razionalizzare gli spazi, peraltro sollecitata pure dai nostri iscritti». «I clienti sono calo continuo - dice invece Enzo Tuis, presidente dell'Anva - e quindi bisogna introdurre dei correttivi. Dare la possibilità ad alcune bancarelle di ingrandirsi un po' eliminando gli spazi vuoti potrebbe essere utile, così come aggiungere attività nuove, con la vendita di prodotti mancanti. In sostanza più assortimento e offerta appetibile daranno un po' di auto». Elio Sattin dell'Ascom, infine, fa questa analisi: «Da 54 che erano negli anni scorsi, oggi sono 39. I posteggi non occupati danno la possibilità di razionalizzare, senza stravolgere l'assetto attuale. Ma il Comune dovrà darci una mano anche a risollevare gli standard di qualità della merce, effettuando dei controlli nelle attività gestite dagli stranieri che, almeno in alcuni casi, non rispettano le regole e vendono dei prodotti che sarebbero invece da eliminare».
Nicoletta Cozza
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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