(N.B.) «Trent'anni fa, l'8 marzo 1987, era una domenica, una data che resterà

Mercoledì 8 Marzo 2017
(N.B.) «Trent'anni fa, l'8 marzo 1987, era una domenica, una data che resterà
(N.B.) «Trent'anni fa, l'8 marzo 1987, era una domenica, una data che resterà impressa per sempre nel mio cuore: con i miei due amici Alberto ed Ernesto Mario, avevo raggiunto la cima del Kilimangiaro, 5.865 metri alle 14. A raccontarlo, commuovendosi, è Mario Berto, conselvano doc, che insieme al compaesano Ernesto Mario Silvoni e al bagnolese Alberto Bozza, aveva portato a termine l'impresa. «Eravamo stati forse un poco incoscienti e temerari - riconosce Berto - sia perchè a casa avevamo mogli e figli piccoli, sia perchè non c'erano i mezzi di comunicazione di oggi, perciò siamo stati per parecchi giorni senza poter far sapere nulla di noi». Anche per questo la soddisfazione dei tre era stata grande: tutto fai da te e una grande passione per l'avventura, che dallo sbarco in Kenia a febbraio li aveva portati poi in Tanzania, alle pendici della più alta vetta africana, il Kilimangiaro, vulcano attualmente in quiescenza. «Dallo zaino, con le lacrime agli occhi, estraggo subito la bandiera italiana che sempre mi accompagna nelle mie salite. La fisso sul bastoncino periscopico e comincio a sventolarla piangendo, che poi aggiungono il gagliardetto del comune di Conselve, del Cai di Padova e del gruppo Amici della Montagna, in quella domenica indimenticabile», racconta Berto. Conclude con un aneddoto: «Quando tornati a casa abbiamo proiettato il filmato nella sala del Marconi, ad un amico sacerdote che scherzando ci aveva detto Bravi, così voi avete saltata la messa! io ho risposto Noi eravamo sull'altare della cattedrale del mondo, dove pregare ci veniva spontaneo. Ci sentivamo abbracciati dalla presenza divina ed una preghiera l'abbiamo anche detta. Penso che Lui ci abbia capito e perdonato».

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