Mps dice sì: decolla il piano per due ospedali da 1.800 posti

Mercoledì 18 Luglio 2018
LA SVOLTA
PADOVA È andata. Padova sarà la sola città del Veneto ad avere un super policlinico per curare i casi ritenuti impossibili e un ospedale di comunità per i cittadini. Novecento posti letto ciascuno. Per quanto paradossale possa apparire è stato il cda di Monte dei Paschi di Siena a dare il via all'operazione, autorizzando ieri la propria società Capital service banca per le imprese spa alla cessione dei propri terreni a S. Lazzaro, nella zona confinante con la proprietà comunale. Terreni che sono indispensabili per raggiungere lo standard richiesto, 52 ettari.
L'AREA
Quell'area è ipotecata. Doveva rappresentare la scommessa residenziale di Edilbasso e Mauro Bertani. Poi con il fallimento ne sono diventate proprietarie due banche, vantando crediti per 74 milioni di euro. Una è Monte Paschi, l'altra Unicredit, che però qualche mese fa è uscita di scena, cedendo il suo credito di 35 milioni alla Yanez spv, una società veicolo creata dal fondo americano Pimco una delle più grandi al mondo nella gestione degli investimenti che ha creato un ramo immobiliare in Italia. E qualche giorno fa il Comitato di Pimco ha dato il via libera alla cessione.
LE GARANZIE
Fino ad ora si era creato un impasse perché le banche chiedevano garanzie che si facesse l'ospedale. Nell'intesa che avevano raggiunto ancora con Bitonci in cambio della cessione di due terzi del loro terreno, potevano edificare quello che volevano nel restante pezzo di terra: alberghi, commerciale residenziale. Così ai 386mila metri del Comune se ne sarebbero aggiunti altri 139.495 privati.
IL VANTAGGIO
Il vantaggio? Avrebbero potuto valorizzare i restanti 68.800 ancora in mano loro assicurando ai compratori che lì vicino sarebbe nato il policlinico. Tanto che esiste già una proposta edilizia da 190mila metri cubi per sei grandi edifici, ovvero tre grandi corpi accostati e con altezza diversificata. Fra questi uno di 76 metri (22 piani) e un altro 63 metri (18 piani). Gli altri quattro sarebbero relativamente più contenuti, dai 45 (15 piani) ai 55 metri (18 piani).
I PASSAGGI
Il fatto è che finora non si fidavano degli impegni presi. Le banche si sa non regalano niente. Ma credono all'onore. E qui Giordani si è giocato la partita, assicurando che l'ospedale si sarebbe fatto. Anzi, proprio ieri in contemporanea al cda ha fatto approvare dalla Giunta la bozza dell'Accordo di programma con la Regione. E venerdì farà ancora di più. In Comune alle 9.30 il caposettore Urbanistica Franco Fabris metterà la firma sulla cessione dei terreni davanti al notaio e subito dopo si terrà una Giunta nella quale sarà approvata la variante al piano di lottizzazione che autorizza i metri cubi. Un'architettura a cui ha lavorato strenuamente l'avvocato del Comune, Fulvio Lorigiola.
L'AFFARE
Le banche fanno un affare. Se quei terreni valevano finora 70 euro al metro cubo, in futuro varranno da 150 a 200, ovvero 38 milioni di euro. L'unica controindicazione è che per operazioni di questo livello e con una tempistica così lunga occorre un investitore enorme, tipo un fondo pensione americano. Ma qualche casa di cura, o laboratorio, o rappresentanza di apparecchi elettromedicali o catena alberghiera avrà senz'altro voglia di insediarsi.
Ma l'affare più grande lo fa la città, perché questo cda ha dato il via alla più grande operazione urbanistico-architettonica-sanitaria mai tentata finora.
Mauro Giacon
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci