Molestie sul lavoro, l'Ulss 6 nel protocollo nazionale

Mercoledì 24 Gennaio 2018
Molestie sul lavoro, l'Ulss 6 nel protocollo nazionale
IL PROTOCOLLO
PADOVA E che buon lavoro sia. Minacce, violenze, umiliazioni in contesti di lavoro, abusi perpetrati da superiori nei confronti di sottoposti o tra colleghi di pari grado con l'effetto di violare la dignità della persona, nuocere alla salute e creare ambienti occupazionali ostili: l'Ulss 6 Euganea scende energicamente in campo ritenendo intollerabile ogni comportamento che si configuri come prepotenza o maltrattamento e si impegna ad adottare misure adeguate nei confronti di colui o di coloro che li hanno posti in essere.
È quanto ribadisce con estrema forza l'accordo sulle molestie e la violenza nei luoghi di lavoro siglato tra la Direzione strategica dell'Ulss 6 e le organizzazioni sindacali Cgil di Padova, rappresentata da Cataldo Marturano Sferra e Alessandra Stivali, Cisl Padova Rovigo con Sabrina Dorio, e Uil Padova Rovigo nella persona di Riccardo Dal Lago.
L'intesa, sottoscritta nella sede direzionale di via Scrovegni, dà attuazione all'accordo nazionale tra Confindustria Cgil Cisl e Uil del 2016: nel documento le parti concordano su come «ogni atto o comportamento che si configuri come molestie o violenza nei luoghi di lavoro è inaccettabile».
È pertanto riconosciuto «il principio secondo cui la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori non può essere violata» e perciò «i comportamenti molesti o la violenza subìti nel luogo di lavoro vanno denunciati».
Le lavoratrici, i lavoratori e le imprese hanno il dovere di collaborare, sollecita l'accordo, «al mantenimento di un ambiente di lavoro in cui sia rispettata la dignità di ognuno e siano favorite le relazioni interpersonali basate su principi di uguaglianza e di reciproca correttezza». E su questo tema è prevista una campagna di sensibilizzazione, informazione e formazione per i lavoratori per favorire il contrasto all'odioso fenomeno. Le vittime potranno ricevere assistenza sia psicologica che legale.
«Il rispetto reciproco della dignità di ciascuno, a qualsiasi livello operi all'interno della nostra Ulss, è una delle caratteristiche fondamentali dell'ambiente di lavoro, sulle quali non transigiamo. Una maggiore sensibilizzazione - commenta Domenico Scibetta, direttore generale dell'Ulss 6, primo ente pubblico sanitario d'Italia a prendere posizione per la salvaguardia dell'integrità e del benessere degli operatori - e una formazione adeguata di tutti i lavoratori possono certamente aumentare il livello di consapevolezza e di tutela per scongiurare episodi di prevaricazione che vanno sempre contrastati. Pertanto invitiamo chi è oggetto di minacce a denunciare il suo vissuto nel nome del benessere personale innanzitutto, e di un più generale benessere aziendale».
Insomma tutti i quasi ottomila dipendenti (sono 7.782) dell'ente socio-sanitario euganeo hanno il dovere di collaborare al mantenimento di un ambiente di lavoro sano, che favorisca relazioni interpersonali basate su principi di eguaglianza e di reciproca correttezza.
«L'Ulss più grande del Veneto per dimensione e organizzazione intende così attuare azioni di contrasto nei confronti di comportamenti lesivi della dignità di lavoratrici e lavoratori, attraverso un percorso - dichiarano i rappresentanti confederali Marturano Sferra, Dorio e Dal Lago - anche di cambiamento culturale per prevenire e combattere un fenomeno dilagante nella nostra società, che non risparmia neanche i luoghi di lavoro. L'importante accordo non prevede solo linee di principio, ma si sostanzia di azioni reali e concrete, dalla formazione al ricorso al consigliere di fiducia».
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