Mirò: in due giorni staccati 2.200 biglietti, boom di bambini

Mercoledì 14 Marzo 2018
Mirò: in due giorni staccati 2.200 biglietti, boom di bambini
LA SORPRESA
PADOVA Partenza con il botto per la mostra dedicata a Miró a Palazzo Zabarella: tra sabato e domenica, prime due giornate di apertura, i visitatori sono stati più 2200, un'affluenza mai vista. Soddisfatto, ovviamente, Federico Bano ma altrettanto il Ministro alla Cultura del Portogallo, Luís Filipe Castro Mendes, che in queste due prime giornate era presente, in visita prima ufficiale e poi privata, a Padova.
«La mostra piace davvero moltissimo e piace anche la storia di questa straordinaria collezione mai prima esposta nel mondo, se non in una mostra appena conclusa nella sede del Ministero della Cultura di Lisbona» spiegano gli organizzatori che poi aggiungono: «Incuriosisce e fa parlare la sua emersione dai caveaux di una banca fallita, il suo essere stata creata dal figlio di Matisse, il suo passaggio ad un grande collezionista in Giappone e il successivo acquisto da parte della banca portoghese poi fallita. L'aver corso il rischio di essere venduta in un'asta londinese, azione bloccata da una insurrezione popolare che ha costretto il Governo di quel Paese ad una marcia indietro e a consacrare a Patrimonio Nazionale, la magnifica Collezione Miró».
«Nonostante i tempi assolutamente ristretti con cui è stata concretizzata l'esposizione a Padova, l'interesse è scattato in modo immediato spiegano ancora gli organizzatori - Fioccano le prenotazioni e i giudizi dei visitatori sono entusiasti. In Fondazione Bano si fa notare come la tipologia del pubblico di queste due prime giornate è stata molto diversa dal pubblico delle altre mostre accolte da Palazzo Zabarella: molto più giovani e famiglie. Molto gradita l'audioguida ideata appositamente per i bambini. Apprezzatissima».
La mostra raccoglie ottantacinque tra quadri, disegni, sculture, collages e arazzi provenienti dalla straordinaria collezione di opere del maestro catalano di proprietà dello Stato portoghese. Fulcro dell'esposizione, che spazia lungo sei decenni di attività, è la naturalezza fisica dei supporti impiegati dall'artista, nonché l'elaborazione dei materiali come fondamento della pratica artistica. Nella sua esplorazione della materialità, come viene spiegato nella presentazione della mostra, in cui fu eguagliato forse solo da Paul Klee, Miró allargò in maniera decisiva i confini delle tecniche di produzione artistica del Ventesimo secolo. La mostra resterà aperta fino al 22 luglio.
A.R.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci