«Mentre veniva uccisa io dormivo a casa mia»

Venerdì 27 Gennaio 2017
«Mentre veniva uccisa io dormivo a casa mia»
Debora Sorgato, in carcere dal 16 febbraio dell'anno scorso per l'omicidio di Isabella Noventa, ha rotto il silenzio. Esattamente due giorni dopo la richiesta di rinvio a giudizio da parte del sostituto procuratore Giorgio Falcone, per lei, il fratello Freddy e la tabaccaia veneziana Manuela Cacco, Debora ha spedito una lettera in questura alla Squadra mobile. Due pagine scritte in stampatello su fogli a righe, in un italiano a tratti illeggibile. Uno scritto per sottolineare la sua innocenza, perchè ...Quella sera del 15 gennaio dell'anno scorso mentre Isabella veniva uccisa, io stavo dormendo a casa mia.... La donna delle pulizie, fino ad oggi non aveva mai parlato, solo davanti al Gip Cristina Cavaggion, quarantotto ore dopo il suo fermo, aveva dichiarato «...Io alla signora Noventa non ho fatto nulla di male...», poi il silenzio assoluto. Nelle due pagine di lettera agli inquirenti, Debora ha raccontato come ha passato l'intera giornata del 15 gennaio del 2016. La sveglia, la colazione insieme al figlio che ha accompagnato a scuola e quindi in auto per andare al lavoro. Insomma, una normale giornata di una mamma lavoratrice.
Ma quello che ha attirato l'attenzione degli investigatori è quando la donna delle pulizie parla di come ha trascorso la serata tra il 15 e il 16 gennaio dell'anno scorso. Debora ha scritto che intorno alle 22.30 si è recata nella villa del fratello Freddy in via Sabbioni 11 a Noventa Padovana. E qui, sul cortile, ha lasciato la sua auto, una Golf bianca, ...perchè volevo che la usasse mio fratello se decideva di andare al locale Relax. In questo modo avrebbe evitato le gelosie della Cacco.... Lasciata la macchina, Debora si è incamminata per una stradina in mezzo ai campi e in pochi minuti ha raggiunto la sua abitazione di via Vigonovese a Camin. ...Arrivata a casa me ne sono andata a letto e ho dormito fino all'una e trenta, quando mi sono svegliata e mi sono ricordata di avere lasciato il telefono cellulare e la borsa all'interno della Golf.... E così Debora si è rivestista, è tornata a piedi attraverso i campi nella villa di Freddy e qui ha visto le luci accese. ...Mio fratello è uscito e mi ha chiesto di seguirlo in auto perchè doveva accompagnare Cacco in centro a Padova, ma poi doveva subito andare via e io dovevo dare un passaggio di ritorno a Manuela....
Allora Debora si è messa alla guida della Golf e ha seguito Freddy al volante della sua Audi A6 avant con a bordo Cacco. Poi, secondo quanto scritto da Debora, i due fratelli si sono persi e si sono chiamati più volte al cellulare. ...Quando ho ritrovato Manuela in centro indossava un giubbetto nero. L'ho accompagnata fino al Relax dove aveva appuntamento con alcuni amici. Ma non li ha trovati. Abbiamo fatto un paio di giri in auto, poi Manuela ha chiamato Freddy al telefono. E a sua volta mio fratello mi ha chiamato dicendomi di portare Manuela a casa sua.... Debora, sempre al volante della sua Golf bianca, ha accompagnato Cacco nella villa di Freddy a Noventa ...Poi me ne sono tornata a casa mia in via Vigonovese e mi sono rimessa a dormire.... Debora con questa lettera scritta dal carcere di Montorio Veronese dove è reclusa, ha voluto dimostrare agli inquirenti la sua innocenza a sei giorni dall'udienza preliminare fissata il primo febbraio.
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