(n.m.) C'è poco da fare: chi non ha mai sognato di entrare in una macchina o in una botola e, dopo aver schiacciato qualche bottone, impostato una data e chiuso gli occhi, viaggiare a ritroso nel tempo? O in avanti, per vedere come sarà il futuro. La fantascienza e l'immaginario collettivo hanno giocato un ruolo fondamentale nel creare questa voglia di provare a toccare con mano ere che furono o che saranno. Un miraggio che la scienza non si è mai preclusa. E di tutto questo infatti si parlerà domani (ore 18, aula magna del collegio Morgagni, via San Massimo 33, ingresso gratuito) al convegno organizzato dalla Scuola Galileiana, con il professor Fernando de Felice, ordinario di Fisica della relatività nell'Università, dal titolo Viaggi nel tempo fra mito e realtà. Nel corso del seminario de Felice illustrerà le condizioni necessarie per parlare di spazio-tempo e racconteràdi ipotesi e circostanze che potrebbero portare l'uomo a coronare il sogno di viaggiare nel tempo. «Le dimensioni temporali e spaziali sono localmente rappresentate da un sistema di coordinate che non hanno di per sé un significato fisico diretto - spiega il docente - ma forniscono a ciascuno una quantità che varia con continuità e descrive il tempo fisico. Il tempo coordinato e quello fisico possono scorrere in modo del tutto imprevedibile, per esempio il tempo coordinato può essere misurato in modo da apparire costante o scorrere all'inverso rispetto a quello fisico. Questa circostanza è la condizione necessaria, anche se non sufficiente, per generare una macchina del tempo».
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