Lite per la tv, pugni in faccia alla moglie

Mercoledì 20 Settembre 2017
Lite per la tv, pugni in faccia alla moglie
Accettava con rassegnazione il suo ruolo di vittima. In silenzio e senza lasciar trapelare nulla al di fuori dalle quattro mura di casa. Il suo incubo si è dissolto l'altra sera, attorno alle 19.30, quando una pattuglia dei carabinieri del Radiomobile ha suonato al campanello dell'abitazione di via D'Acquapendente. I militari non erano lì per caso. Avevano ricevuto la chiamata di una donna, preoccupata per le sorti della sorella. Pochi minuti prima le aveva parlato al telefono. E aveva percepito il clima pesante che aleggiava in famiglia. Le sue preoccupazioni erano fondate. Marito e moglie si erano resi protagonisti dell'ennesimo litigio. E la poveretta, una 44enne di origini filippine, aveva avuto la peggio. Presentava alcuni lividi in volto. I carabinieri l'hanno affidata alle cure dei sanitari del Suem. È stata accompagnata al pronto soccorso dove i medici hanno riscontrato una serie di contusioni giudicate guaribili in dieci giorni. La donna si è decisa a raccontare il suo calvario ai militari dell'Arma. Quello vissuto poche ore prima era soltanto l'ultimo episodio. Da tempo marito e moglie litigavano con impressionante regolarità per i motivi più banali. Stavolta a far scattare la violenta reazione del consorte è stata la scelta del programma televisivo per la serata. I due non riuscivano a mettersi d'accordo. E l'uomo, un filippino di 43 anni, regolare nel nostro paese, ha pensato bene di far valere la legge del più forte imponendo la sua scelta alla consorte a suon di pugni in faccia, sotto gli occhi atterriti del figlio 14enne. La donna ha raccontato che le violenze duravano da anni e che si erano intensificate negli ultimi sei mesi, con ripetute minacce di morte. La poveretta non aveva mai trovato il coraggio di denunciarlo neppure ad agosto, quando una volante della polizia era intervenuta sul posto su segnalazione di un vicino. Per assicurarne l'incolumità i carabinieri hanno proceduto all'arresto. J.A. è stato accompagnato al carcere Due Palazzi con l'accusa di maltrattamenti in famiglia.

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