LE REAZIONI
PADOVA Lui, Andrea Olivi, numero uno di Geo e gestore fattuale della

Sabato 26 Maggio 2018
LE REAZIONI
PADOVA Lui, Andrea Olivi, numero uno di Geo e gestore fattuale della Fiera, che attacca e si chiede che si vuole fare degli spazi espositivi di via Tommaseo: «Forse un'aula studio, come dice il mio ex compagno di classe, il rettore Rosario Rizzuto? Io quest'anno ho messo 19 milioni di euro per pagare i fornitori, gli stessi che sono stati messi per compiere un'opera come il Centro congressi che è fermo da otto anni e ora c'è solo un buco».
SOCI
E loro, il sindaco Sergio Giordani e il presidente uscente (e non ricandidato) della Camera di commercio Ferdinando Zilio - soci pubblici di Padova Immobiliare, che della Fiera è proprietaria - che attaccano ai fianchi la gestione del complesso di capannoni, e si dicono pronti a firmare un'istanza fallimentare per la Fiera.
Presi di petto in maniera frontale, i due soci replicano. L'unica battuta scucita da Giordani è programmatica delle intenzioni dell'inquilino di palazzo Moroni: «Francesi o non francesi la Fiera noi ce la prendiamo» taglia corto, salendo le scale del Comune.
E a chi gli chiede se è disposto a rubare le chiavi della Fiera, Giordani risponde sornione con un sorriso. Una presa di posizione forte quella del primo cittadino, riassunta in poche parole.
Ma va detto che la misura, per uno dei due soci pubblici di Fiera Immobiliare, sembra essere colma. Gl events infatti, il gruppo transalpino con sede a Lione che dal 2006 ha in mano gli spazi espositivi di via Tommaseo, è moroso da gennaio 2017 nei confronti di Fiera Immobiliare, che avanza più di due milioni (senza contare i 500 mila euro annui di opere di manutenzione non sempre eseguite): il tribunale, sulla causa intentata dai soci pubblici, dovrebbe pronunciarsi ai primi di giugno.
Si dilunga di più, nel commentare le frasi di Olivi, il presidente della Camera di commercio Fernando Zilio: «Non voglio replicare o dire nulla su quanto detto da Olivi, che spesso non si capisce da che parte stia - risponde Zilio - Non è un problema nostro questo. Noi come soci pubblici stiamo lavorando per salvare la Fiera».
CIFRE
Per il presidente uscente dell'ente di piazza Insurrezione, c'è poco spazio per le chiacchere e per i discorsi da Grande Fratello, per dirla con i termini usati da Olivi. Quello che conta sono i numeri e i dati, a sentire Zilio: «Faccio solo parlare i dati. Quando la Fiera è stata acquistata dai privati aveva un fatturato da 22 milioni di euro, ora siamo a poco più di sette milioni: questo non è colpa del pubblico, che anzi avanza gli affitti. Sono soldi che noi dobbiamo recuperare in un modo o nell'altro, altrimenti saremo costretti a metterceli noi, e sono soldi di tutti i cittadini, mentre la Fiera è in questa situazione per una gestione sbagliata da parte di privati - la tesi di Zilio - Non capisco da parte di Olivi che senso abbia attaccare gli enti pubblici. La Camera di commercio aveva fatto e approvato una delibera che dimostrava la disponibilità a salvare la Fiera, non abbiamo più sentito nulla da nessuno. Quando due anni fa sono tornati in Fiera, ci si aspettava tutto un altro epilogo, ma siamo arrivati a questo punto».
N.M.
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