Le categorie: «E ora l'arena e il centro congressi»

Giovedì 15 Novembre 2018
Le categorie: «E ora l'arena e il centro congressi»
L'INDOTTO
PADOVA Arena della Musica, Centro Congressi e Fiera. Il direttissimo che può portare Padova tra le mete più ambite a livello turistico ha come passaggio obbligato queste tre stazioni. Almeno è quello che chiedono e si augurano le categorie economiche dopo gli ultimi, confortanti, dati sull'afflusso di turisti in città. «Non è un risultato casuale ma frutto di tutta una serie di eventi in atto, dalle mostre a palazzo Zabarella e San Gaetano, che sono di grande interesse, ai vari spettacoli organizzati che portano turisti in città spiega Patrizio Bertin, presidente di Ascom Il dato più positivo è che aumentano i turisti che soggiornano, che stanno qui, che si fermano. Fare grandi eventi di rilevanza internazionale è importantissimo per l'indotto: Ecco perché insisto sull'Arena della Musica e dico che funzionerà: abbiamo bisogno di queste strutture, facciamole. Altrimenti non lamentiamoci se non si dovesse andare da nessuna parte. Per farlo però vanno coinvolti gli attori principali: il Comune, l'Università, la Camera di commercio e la Fondazione Cariparo che siano in grado di dare pure una programmazione quinquennale e intelligente». Batte il ferro finché è caldo anche Nicola Rossi, numero uno di Confesercenti: «Effettivamente è un po' di tempo che c'è aria nuova da questo punto di vista, si tratta di un'inversione iniziata un paio d'anni fa. Ma in particolare quest'anno assistiamo a segnali importanti: aumentano sia le presenze che le permanenze. Da qui tratteggia Rossi partiamo nella considerazione che un turismo congressuale e culturale sono linfa vitale per noi. Il lavoro dell'assessore Andrea Colasio di valorizzazione di Padova dal punto di vista culturale ha dato i risultati. Lo stesso, in maniera minore, il turismo congressuale ancora orfano del Cento Congressi, che per me resta una forma economica importante per la città. Ogni congressista lascia a Padova sui 300 euro. Sono dieci anni che ne parliamo: bisogna farlo in fretta e accompagnato da una vendita dei congressi, per cui servono tempi di gestazione di diversi anni. Bisogna dare un'accelerata e vincere la sfida perché non siamo i soli a competere sul mercato». Chi invece cambia obiettivo è il segretario di Appe, l'associazione che riunisce i pubblici esercizi, Filippo Segato, secondo cui la chiave di volta sono gli investimenti in Fiera, ora che la struttura è di nuovo nelle mani dell'amministrazione: «Ora abbiamo l'obbligo di puntare tutto sul turismo fieristico, ripartire dal successo di ottobre di Auto&Moto d'Epoca che ha portato a Padova quello che in anni passati portavano altre grandi esposizioni come Flormart. Bene quindi l'investimento della proprietà aggiunge ma ora serve un investimento immateriale, partendo dall'affidamento della gestione dei padiglioni fieristici, che da gennaio sono scoperti, per poi inventarci nuove manifestazioni che portino gente da tutta Europa. Il successo c'è stato, sì. I ristoranti e i bar ne hanno beneficiato e anche adesso, in un periodo di stanca, c'è giro di clienti. Tutto questo è merito anche delle amministrazioni che investono. Chiaro che la Fiera da sola non potrebbe bastare, come non basteranno da soli i congressi o gli eventi. E' necessario fare squadra e far nascere un tessuto economico che dia a Padova quello che i dati di questi giorni stanno dimostrando».
Nicola Munaro
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