La spinta del rettore: «Occasione irripetibile»

Sabato 23 Giugno 2018
PALAZZO BO
Loda la « piena collaborazione istituzionale» e parla di «comunanza di sensibilità e obiettivi». Il magnifico rettore Rosario Rizzuto è decisamente soddisfatto: «Se oggi diamo il via il bando per la realizzazione di PiaveFutura, il nuovo campus delle Scienze sociali ed economiche che troverà sede nella ex caserma Piave a Padova, è perché gli enti che rappresentano la res publica hanno voluto condividere questa iniziativa. Nell'intero percorso siamo stati vicini». Luogo di giovani che servivano la Patria, la Piave vivrà nuova vita grazie «a giovani che costruiranno il proprio futuro e si metteranno al servizio della comunità, e in questo vedo una continuità ideale con il passato». Il concorso di progettazione denominato appunto PiaveFutura rappresenta «una fase fondamentale del processo di trasformazione della ex caserma Piave in sede accademica, in conformità alla sottoscrizione del protocollo di intesa avvenuta nel giugno 2017 tra Università, Ministero della difesa, Agenzia del demanio e Comune di Padova e dei successivi verbali di consegna del novembre scorso che autorizzano l'Università di Padova all'avvio delle attività di progettazione fra le quali rientra il presente concorso».
Le proposte dovranno sia definire il progetto complessivo del nuovo campus e dell'ambito urbano di riferimento, sia approfondire gli aspetti architettonici degli edifici sperimentando nuovi approcci e definendo l'articolazione tra edifici destinati anche a usi diversi.
IL MODELLO
«Un sito così importante merita una valorizzazione, alcune sue parti sono bellissime: il campus assomiglierà a quelli delle Università anglosassoni, con spazi chiusi alternati a spazi aperti. I migliori architetti si cimentino con quest'opera straordinaria - sollecita il numero uno di Palazzo Bo - affinchè sia non solo uno spazio riaperto ma uno spazio meraviglioso: i dieci candidati selezionati saranno invitati a presentare poi un progetto ciascuno».
I pilastri sui quali dovrà poggiare: flessibilità e sostenibilità degli spazi, modernità ed elevata qualità, in sintesi strutture didattiche all'avanguardia che siano in grado di incorporare gli inevitabili cambiamenti che avverranno nel tempo. «Noi immaginiamo progetti bellissimi che poi saranno valutati da una giuria in parte composta da competenze specifiche del nostro Ateneo, in parte costituita da archistar, professionisti di fama internazionale. Saranno loro a scegliere la soluzione migliore».
IL LEGAME CON LA CITTÁ
PiaveFutura è, nelle intenzioni dell'Ateneo, un progetto urbano, un insediamento spalancato sulla città: «Nel rispetto dei requisiti di sicurezza che un campus universitario necessariamente deve avere - anticipa il prof. Rizzuto - l'idea è quella di aprire alla città il quadrilatero dell'ex caserma, di renderlo permeabile alla mobilità pendolare». Quindi di fondamentale importanza è la creazione di parcheggi per biciclette e motocicli, per un numero minimo di 1.500 posti bici e 150 posti moto. L'area sarà articolata in auditorium, aule studio, biblioteche, spazi di convivialità, sale riunioni, magazzini, laboratori. La strutturazione e la veste che sarà loro data costituisce in conclusione «un'occasione irripetibile per compiere una riflessione su come il nuovo campus universitario debba integrarsi ed aprirsi alla città, costituendo al tempo stesso motore di rigenerazione urbana e urbanistica».
Federica Cappellato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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