LA SOLUZIONE
PADOVADiciamo la verità. Che l'Ascom non abbia nominato fra

Martedì 22 Maggio 2018
LA SOLUZIONE
PADOVADiciamo la verità. Che l'Ascom non abbia nominato fra i consiglieri del parlamentino della prossima Camera di Commercio l'uscente Fernando Zilio, somiglia a un parricidio perfetto. Che non ha fatto fare bella figura nemmeno all'associazione che ha messo fuori coloro che ha fatto crescere. Ma si sa come va. I figli quando sono piccoli ascoltano i padri un po' autoritari, poi cominciano a rispondere per le rime e alla fine si ribellano. È accaduto proprio questo dentro l'associazione che Zilio ha sempre considerato come una propria appendice senza facoltà di parola.
LE DISTANZE
Sarà per questo che qualcuno non ha digerito Padova 4.0, la grande operazione legata al lancio di una città intelligente attraverso le proposte arrivate in Camera che ancora non si è concretizzata. Oppure lo stesso capolavoro di Zilio, la cessione delle azioni di Tecnoholding, che hanno fruttato un tesoretto di 52 milioni di euro, 35 in contanti e 17,6 in immobili. Il presidente ha rischiato quasi tutto nel nuovo centro congressi, conferendo gli immobili - che sono alla Cittadella della Stanga e rendono 1,2 milioni di euro di affitto - in Fiera Immobiliare, la società che condivide con Comune e Provincia la costruzione del nuovo palacongressi e che diventerà, ai francesi piacendo, la nuova Padovafiere. Ma non basta. Ci ha messo altri 13 milioni di liquidi per l'aumento di capitale. E qualcuno in Ascom si è chiesto se era proprio necessario.
C'è poi sullo sfondo una questione delicata. Zilio entrò come un tornado prima in Ascom e poi in Camera facendo fuori l'ex presidente Chiesa e il direttore Vianello che però giusto un anno fa sono stati assolti dal reato di appropriazione indebita di cui li accusava. Era il momento di cambiare, nel 2005, ma il modo in cui far cadere gli dei poteva essere diverso, si dice, visto l'esito finale. Ci sono infine i rapporti non certo idilliaci che Zilio ha avuto con Unioncamere Veneto e con Unioncamere nazionale che vanno ricostruiti.
LA CAMERA
D'altro canto sull'operato di Zilio nessuno può aver niente da dire. Nemmeno Confindustria che all'inizio fu uno dei suoi più accesi oppositori. E siamo arrivati al paradosso che ora sono coloro che lo apprezzano di più. Insieme al sindaco Giordani, che avrebbe voluto la riconferma. E dunque Zilio che in settimana si appresta a dire addio presentando un bilancio ricco di risultati come non mai, potrebbe non aver concluso la sua attività, anzi. Ora, il discorso della Camera di Commercio tocca stavolta agli industriali. Il numero uno sarebbe Mario Ravagnan, ma non ha tempo. Dunque i favoriti sono Nicoletta Andrighetti e Gianni Potti. Ma sullo sfondo resta il piatto ricco di Fiera Immobiliare.
PADOVA SVILUPPO
Ecco perchè negli ultimi giorni sta salendo la candidatura di Zilio alla presidenza di questa società, la più ricca della città. Non solo per la capitalizzazione a 61 milioni di euro appena conclusa da Comune e Camera, ma perchè i redditi degli immobili assicurano una rendita costante non solo per pagare i mutui dei nuovi capannoni. Inoltre, e non da ultimo, c'è un centro congressi da 19 milioni di euro da far costruire e poi gestire, il più grande del Veneto, sui cui Zilio ha investito molto del suo prestigio. E poi la partita della Fiera, con l'Immobiliare che tornerà padrona di quel destino, facendone un laboratorio dell'innovazione e magari, la sede della Camera. Insomma c'è tanta di quella carne al fuoco che occorre un professionista preparato che sappia già quello di cui si parla, dentro una società che cambierà obiettivi e per questo anche nome, (Padova sviluppo?). Zilio, gradito al sindaco che condivide il 48 per cento della società, ha il profilo ideale.
Mauro Giacon
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