LA SENTENZA
PADOVA Avevano minacciato una coppia di coniugi cinquantenni di Montebelluna

Giovedì 17 Maggio 2018
LA SENTENZA
PADOVA Avevano minacciato una coppia di coniugi cinquantenni di Montebelluna brandendo una bottiglia di vetro, dopo essere stati sorpresi a sfondare il deflettore dell'auto parcheggiata in via Valeri. La polizia li aveva poi arrestati per tentata rapina. I due ladruncoli di professione potranno ora tornare alle loro abituali occupazioni ma dovranno operare lontano da Padova. Ad entrambi è stata applicata la misura del divieto di dimora in città. A Vincenzo Scala, 44 anni, originario di Napoli ma trasferitosi da diversi anni al Nord, e Mirco Paccagnella, 51enne padovano, di fatto senza fissa dimora, è andata piuttosto bene. Il tribunale ha riqualificato il reato in furto aggravato infliggendo un anno e tre mesi a Scala, che aveva violato il divieto di ritorno a Padova nonostante il foglio di via del questore della durata di tre anni, e un anno a Paccagnella. Dopo tre mesi in custodia cautelare i giudici hanno ordinato la scarcerazione di entrambi i pregiudicati, assistiti dall'avvocato Carlo Mursia.
Difficilmente la coppia trevigiana dimenticherà quella gita domenicale di metà febbraio a Padova. Dopo una passeggiata in centro, marito e moglie erano tornati alla macchina parcheggiata in via Valeri. Si erano accorti di due persone che stavano sfondando il deflettore posteriore della loro Golf. Si erano avvicinati velocemente alla vettura ma erano stati minacciati dai due malviventi che volevano rubare il navigatore satellitare. Scala e Paccagnella li avevano affrontati con sguardo torvo assicurando all'uomo che avrebbe fatto «una brutta fine» se avesse chiamato la polizia.
Poi i due ladri si erano dati alla fuga. L'uomo non si era fatto intimidire e aveva chiamato il 113, tenendoli sempre sott'occhio a distanza per non perderli di vista. Sul posto erano sopraggiunte le pattuglie delle volanti che avevano bloccato i due malviventi, entrambi noti alle forze dell'ordine. Paccagnella era stato arrestato a gennaio per spaccio di cocaina, mentre Scala, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e la persona, era finito al centro delle cronache nell'aprile del 2015, quando era finito in manette per ben due volte in quarantott'ore, sempre per furti all'interno di auto posteggiate.
Soltanto cinque giorni prima dell'arresto per rapina Vincenzo Scala aveva minacciato con un coltello un autista di Busitalia pretendendo di salire sul mezzo della linea Padova-Cittadella. Il conducente gli ha chiesto il biglietto, ma il 44enne non ce l'aveva. Gli era stato quindi impedito di entrare visto che Scala non voleva nemmeno acquistarlo a bordo. A supporto dell'autista era arrivato anche un controllore di terra che gli aveva spiegato dove poter comprare il biglietto. Per tutta risposta il napoletano aveva estratto il coltello iniziando a minacciarlo. Alla fine Scala era stato denunciato per violenza e minaccia a pubblico ufficiale.
Luca Ingegneri
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