LA SCOMPARSA
PADOVA Lutto nel mondo della medicina padovana. All'età di

Giovedì 22 Marzo 2018
LA SCOMPARSA PADOVA Lutto nel mondo della medicina padovana. All'età di
LA SCOMPARSA
PADOVA Lutto nel mondo della medicina padovana. All'età di 79 anni è venuto a mancare il professore Andrea Nava, uno dei massimi aritmologi clinici italiani, per tanti a capo del Centro clinico-genetico di Cardiopatie Aritmiche del Dipartimento di Cardiologia dell'Azienda Ospedaliera di Padova. I suoi studi hanno permesso la scoperta della Cardiomiopatia Aritmogena del Ventricolo Destro (ARVD), meglio conosciuta come morte improvvisa dei giovani. Una malattia di origine genetica, per la quale Nava, diciotto anni fa, assieme ai gruppi di lavoro guidati dal professor Gaetano Thiene (patologo cardiovascolare) e dal professor Gian Antonio Danieli (genetica molecolare) trovò anche una cura. Il tutto è stato di estrema importanza per la vita dei giovani affetti dalla malattia. Ma, al di là delle sue indubbie capacità scientifiche, chi lo ha conosciuto ricorda le sue grandi doti umane. Nava si è speso in prima persona nel mondo dell'associazionismo. Nel 2000 ha dato vita assieme ad altri all'associazione Geca Onlus Giovani e Cuori Aritmici che raggruppa i giovani ammalati e le loro famiglie. L'obiettivo del sodalizio, che opera tra Padova e Mestre, è quello di vivere la malattia in uno spirito di condivisione. Per mantenerlo vivo, il professor Nava, presidente onorario della onlus, periodicamente promuoveva dei meeting durante i quali le famiglie incontravano gli specialisti della malattia per un aggiornamento sulle ultime novità in campo scientifico e sulle modalità di approccio alla prevenzione. Negli anni, grazie alla stretta collaborazione con il reparto di Cardiologia dell'ospedale di Padova e con numerose altre realtà nel territorio nazionale, le attività di assistenza di Geca Onlus si sono allargate anche ad altre patologie aritmiche. L'associazione ha fatto sapere di essere profondamente grata al professore «per tutto quanto egli ha fatto e per l'umanità che ha sempre dimostrato nei confronti di chi si rivolgeva a lui. Per tutto questo, ne serberemo un indelebile e affettuoso ricordo».
Alberto Rodighiero
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