La prima proposta nasce dodici anni fa poi il valzer dei siti

Giovedì 12 Ottobre 2017
LA CRONISTORIA
PADOVA L'idea di realizzare un nuovo ospedale a Padova può essere fatta risalire ad una data precisa: il 22 giugno 2005. Sono passati più di 12 anni. In quell'occasione Citt'Antenore, l'associazione vicina all'allora presidente forzista della Provincia Vittorio Casarin in sala Rossini al Pedrocchi lancia una proposta che, all'epoca, vedeva favorevoli l'Ance, l'Ascom, la Camera di commercio e le categorie economiche. A dire il vero, già a metà degli anni '80 si era ipotizzato di spostare l'attuale polo ospedaliero fuori dalle mura cinquecentesche e di calarlo dove ora si trova l'ospedale psichiatrico a Brusegna (dove ora non è escluso possa tornare).
Poi, però, non se ne fece più nulla e il progetto finì in un cassetto. Vent'anni dopo, però, una prospettiva di questo tipo, torna a dividere la città e la politica. Tornado a 12, anni fa, invece, il progetto pare piacere moltissimo all'allora Governatore Giancarlo Galan. Altrettanto non si può dire del sindaco Flavio Zanonato che, inizialmente, sposa la linea della Cgil: l'ospedale sta bene lì dov'è. Passano gli anni e il primo cittadino cambia idea. Zanonato diventa, infatti, uno dei principali sostenitori del trasloco. Nel frattempo si individua anche l'area dove dovrebbe trovare posto la maxi struttura: i terreni a Padova ovest che guardano allo stadio Euganeo.
Il 22 dicembre 2008, il consiglio comunale adotta il Pati che individua la localizzazione del nuovo polo ospedaliero proprio a due passi dallo stadio cittadino. Nei mesi precedenti si erano prese in considerazioni anche altre ipotesi: l'aeroporto Allegri, la Guizza, la curva Boston e Padova est. Sempre nello stesso anno, la Regione mette nero su bianco il documento preliminare strategico, denominato Patavium . Nel 2011 si arriva alla soluzione di un nuovo ospedale da 1000 posti letto su 200.000 mq di superficie in nuovo sito, individuato già allora negli strumenti urbanistici adottati (PATI) in area prossima al casello autostradale di Padova Ovest. Tra una polemica e un rinvio, si arriva alla mattina del 2 luglio 2013 quando, in Azienda ospedaliera, Comune (con Ivo Rossi), Regione (con Luca Zaia), Provincia (con Barbara Degani) e Azienda ospedaliera sottoscrivono l'accordo di programma sul nuovo ospedale padovano. Si possono far partire dunque i cantieri? Niente affatto. Nel giugno del 2014, infatti, a vincere le elezioni è Massimo Bitonci che nel suo programma elettorale vuole che nulla si sposti da via Giustiniani. Passa l'estate e comincia un confronto serrato con Regione e Università che l'ospedale lo vogliono tutto nuovo. Alla fine la giunta leghista fa un passo indietro e mette sul piatto una proposta che non convince nessuno: si va nell'area di via Corrado. Passa qualche giorno e Bitonci cala il suo asso: ci si sposta a San Lazzaro e il Comune è anche disponibile a regalare alla Regione le aree di cui è proprietario. L'estate del 2015 viene monopolizzata dalla polemica su San Lazzaro, scatta anche l'esposto (che finisce archiviato). Si arriva così ai primi di novembre dell'anno scorso, il Comune è pronto a firmare il nuovo Accordo di programma per Padova est con la Regione, ma la notte di San Martino cade la giunta Bitonci e tutto si blocca. A luglio si apre un nuovo capitolo: il neo sindaco Sergio Giordani l'ospedale vuole realizzarlo nuovo su vecchio in via Giustiniati e da Zaia arriva un secco no. Il governatore arriva anche a paventare il rischio di un danno erariale e che si vada a finire davanti alla Corte dei conti. Il resto sono polemiche delle ultime settimane.
Alberto Rodighiero
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