LA NOVITÁ
PADOVA C'è una svolta fondamentale sul destino del centro

Giovedì 24 Gennaio 2019
LA NOVITÁ
PADOVA C'è una svolta fondamentale sul destino del centro congressi. Il Consorzio Dmo (Destination managment organization) che ha l'obiettivo di aumentare la capacità di attrarre flussi turistici e congressuali su Padova e di cui sono soci Comune, Provincia e Camera di Commercio, è stato incaricato di impostare la promozione internazionale e il piano industriale dell'opera in costruzione in fiera.
Com'è noto infatti non basta costruire un edificio, ma bisogna farlo vivere dal primo giorno dell'inaugurazione. E il solo modo è inserirlo nelle Fiere e Borse internazionali per convincere chi organizza i grandi meeting, dai congressi medici alle convention aziendali che la nostra destinazione è appetibile.
Il problema è che le grandi assise internazionali che finiscono oggi stesso nel mondo, danno appuntamento fra due-tre anni con la location già individuata, quindi bisogna agire per tempo. E finora i soci pubblici di Fiera Immobiliare spa, che hanno la proprietà del centro congressi avevano avuto molto altro da fare, tra la liquidazione di francesi e la buonuscita di Geo.
LA RICHIESTA
Chiedere aiuto al Dmo e al suo braccio armato Padova convention bureau che è il ramo congressuale del Consorzio e rappresenta il punto di riferimento per chi vuole organizzare eventi in città è stata una scelta di campo. Ma significa anche mettere in moto finalmente la macchina da 19 milioni in cantiere, il più grande centro congressi del nordest, a trenta minuti da Venezia (si vende anche questo).
«Ci siamo detti disponibili a collaborare» dice il presidente del Dmo dal 2017, Flavio Rodeghiero. «I flussi congressuali a Padova sono aumentati mediamente del 7 per cento negli ultimi cinque anni e la meeting industry è uno dei settori trainanti del turismo. E noi dal 2013 abbiamo promosso Padova e la sua Provincia in tutto il mondo. Possiamo realizzare alcune attività di marketing indispensabili per la promozione iniziale, che porteremo nei prossimi appuntamenti internazionali in Cina e India».
IL PIANO
«Le cose che possiamo fare subito sono: acquistare un dominio identificato e realizzare un sito web dedicato, con testi e video e rendering. Poi possiamo ideare testi, traduzioni e grafica di brochure da distribuire durante le fiere. Infine possiamo redarre un piano di promozione del centro congressi che peraltro abbiamo già inserito nel piano promozionale del Consorzio nel consiglio direttivo del 21 dicembre. Come suggerimenti ulteriori ci piacerebbe fare un video in 3D della struttura. Per quanto riguarda il piano industriale è un lavoro complesso che riguarda tanto il budget quando i costi dell'opera e la promozione. Noi non siamo operatori commerciali ma promotori. Però possiamo cercare una società di consulenza che analizzi il mercato e faccia un report con costi e ricavi e competitori internazionali. Poi vedranno i soci chi farà la commercializzazione».
Questo quadro sarà al centro del cda di Fiera Immobiliare che si terrà domani per la valutazione della risposta del Dmo alla proposta di promozione del centro congressi. Ricordiamo che Dmo (2013) è del 40 per cento di Camera e Provincia e del 20 per cento del Comune (in cda Alajmo e Colasio). Ha un budget annuale di 200mila euro e investe da 7 a 15 mila euro ad evento per accompagnarne lo svolgimento (dal biglietto di benvenuto alla cena). La direttrice Laura Favaretti ad esempio sta trattando un convegno dell'Università con 1.800 presenze.
LA STRATEGIA
«Il visitatore congressuale è di qualità, spende il doppio degli altri, 200 euro al giorno. Va curato. E poi dobbiamo promuovere il territorio perchè è il secondo giorno che lo si esplora».
Mauro Giacon
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