La Fiera dei francesi in tribunale I soci pubblici chiedono i soldi

Giovedì 17 Maggio 2018
L'INIZIATIVA
PADOVA Ci sono poche ore per salvare la Fiera dei francesi. Quelle che separano la redazione dell'istanza di fallimento dal deposito in tribunale. Perchè ieri i soci pubblici, Comune, Provincia e Camera di Commercio hanno dato il via all'ultima iniziativa che potessero attuare. Lo hanno fatto riunendo il cda di Fiera Immobiliare spa, che ha deliberato di dare mandato ai legali di procedere. Certo bisognerà passare anche per l'assemblea e proprio questo tempo potrebbe permettere ai francesi di evitare una brutta figura, partecipando al piano di rilancio messo a punto dalla Camera di Commercio.
IL CONFRONTO
Sono imprenditori abituati alla rudezza i transalpini, gente che organizza i campionati del mondo di calcio ed eventi di richiamo internazionale. Ma qui hanno trovato ad attenderli tre imprenditori, non tre politici. Il sindaco, il presidente della Provincia e quello della Camera di Commercio. Gente abituata a non andare troppo per il sottile quando si tratta. Ed è così che dopo mesi di tira e molla ieri il cda di Fiera Immobiliare, Antonino Pipitone, Enrico Zin e Maurizio Pirazzini, presidente, ha deliberato all'unanimità di utilizzare tutti gli strumenti per tutelare il credito, compreso il mandato di depositare l'istanza di fallimento. Non c'entra nulla l'attuale gestione affidata ai padovani di Geo con un contratto di sub ingresso da parte dei francesi che restano i titolari. Quello di ieri, era in un certo senso un atto tecnico dovuto vista la situazione, drammatica verrebbe da dire, in cui si trova l'ente. La stessa Geo sta organizzando manifestazioni senza essere certa di avere la disponibilità del quartiere fieristico.
LA SOLUZIONE
Ora passerà qualche giorno, necessario anche per la convocazione dell'assemblea dei soci. Una sorta di intervallo temporale da ultima spiaggia se Gl Events volesse chiudere la trattativa. Un ultimo spiraglio lasciato aperto.
Del resto la situazione è che i soci pubblici e Geo avanzano dai francesi gli uni almeno 2 milioni di canoni non pagati gli altri almeno 3 per lavori eseguiti e altre problematiche. Ecco perchè nel febbraio scorso Geo aveva pignorato i marchi (ovvero le fiere stesse tipo il Flormart) di proprietà dei francesi e anche i conti correnti di Padovafiere spa. I soci pubblici li avevano seguiti, solo che li avevano trovati quasi vuoti, appena 100mila euro. I soldi potrebbero ritornare alla prima udienza del tribunale, a novembre. Se nel frattempo altri giudici chiamati questa volta a decidere del fallimento di Padovafiere per insolvenza nei confronti dei creditori, non risolvano la questione.
L'alternativa resta sempre la stessa. Aumento di capitale in Geo. Due milioni dagli stessi gestori, e 2 milioni dai francesi, in attesa dei 4 milioni da parte dei soci pubblici, che sono soggetti a numerosi pareri, tanto che dovranno farli passare attraverso la loro cassaforte, Fiera Immobiliare spa, ricca di un capitale di oltre 60 milioni di euro dal momento che il Comune sta per trasferire tutta la proprietà dei capannoni della fiera nell'Immobiliare per un valore di 31 milioni, mentre la Camera ha già messo 17,6 milioni di euro in immobili da reddito e altri 13,4 di liquidità.
IL FUTURO
Se i francesi firmassero l'accordo risparmierebbero almeno 3 milioni di euro in contenziosi restando nel cda dell'Immobiliare, la nuova vera Padovafiere. Ma il tempo scorre soprattutto per Geo che aveva già dichiarato di essere al limite delle proprie possibilità la settimana scorsa, anche se ha più volte confermato di voler essere della partita. Ma non da soli. «Questa fiera è recuperabile, puntando su innovazione, economia circolare e cambio di modello - ha detto il presidente di Geo Andrea Olivi - Non possiamo fare investimenti a dieci anni ma a 2-3 sì. Noi non vogliamo soldi pubblici ma il ritorno dei soldi che investiremo. Ora c'è un contratto da firmare, ognuno si assuma la propria responsabilità. Noi vogliamo che sia condiviso il nostro piano industriale».
Mauro Giacon
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