La fidanzata difende il compagno violento

Martedì 13 Marzo 2018
IL CASO
PADOVA Due fidanzati stavano litigando come forsennati. Urla, strepiti, schiamazzi, botte sui muri. Un vero Quarantotto domenica pomeriggio all'interno di quell'appartamento di via Tomitano, dove abita una giovane coppia formata da un 25enne tunisino, con precedenti per stupefacenti, e un'italiana di 24 anni.
A cercare di porre rimedio alla situazione, temendo potesse capitare qualche disgrazia e anche infastiditi dal chiasso, sono stati i vicini di casa, che hanno telefonato al 112 per segnalare quanto stava accadendo nel condominio. La centrale operativa ha inviato sul posto una pattuglia del Nucleo operativo e radiomobile. Quando i carabinieri sono arrivati davanti alla porta della litigiosa coppietta, hanno bussato. Ad aprire è stato il ragazzo che, già su di giri per la violenta litigata con la compagna, si è ancor più innervosito per l'inattesa visita dei militari. Così, quando questi due hanno fatto per entrare nell'appartamento per controllare cosa stesse succedendo, il tunisino li ha presi a spintoni - uno, due - per impedire loro di entrare.
Il giovane ha sbagliato i suoi conti, però. Non solo, infatti non è riuscito nel suo intento di cacciarli, ma si è ritrovato ancor più nei guai. I carabinieri, infatti, l'hanno bloccato e ammanettato, arrestandolo per resistenza a pubblico ufficiale.
La compagna ventiquattrenne ha assistito alla scena dall'interno dell'appartamento. Quasi dimenticandosi che fino a pochi secondi prima ci stava litigando lei con il giovane, la ragazza si è messa in mezzo tra il fidanzato e i militari.
Urla, strepiti, strattoni pur di liberarlo dalla loro presa. Una scena degna di una rappresentazione teatrale. La donna ha fatto di tutto pur di evitare che i carabinieri si portassero via il fidanzato, con cui ha sì un rapporto burrascoso, ma che ha deciso di difendere come una leonessa. Peccato che la sua reazione non abbia fatto altro che mettere nei guai anche lei. Il tunisino, infatti, è stato arrestato e portato in camera di sicurezza, in attesa di finire davanti al giudice che deciderà se prendere provvedimenti di custodia cautelare. Mentre la battagliera fidanzata, incensurata, è stata denunciata, sempre per resistenza a pubblico ufficiale.
Marina Lucchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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