La DISCUSSIONE
PADOVA «Alla Prandina è ovvio che faremo il parcheggio

Sabato 23 Febbraio 2019
La DISCUSSIONE
PADOVA «Alla Prandina è ovvio che faremo il parcheggio anche se non so quando. In Giunta ci sono sensibilità diverse e si deve mediare». A dirlo è stato l'altra sera Sergio Giordani, nel corso della turbolenta riunione della Consulta 1 Centro, alla quale era presente con il vice Arturo Lorenzoni e con l'assessore Chiara Gallani, la quale ha ricordato la fragilità del centro storico e la necessità di tutelarlo. «Sogno di fare il parcheggio alla Prandina, di riorganizzare corso Milano con verde e ciclabile, di liberare piazza Insurrezione dalle auto - ha continuato il primo cittadino -. In un anno abbiamo fatto tante cose che la città attendeva da due decenni. E ora faremo anche il resto». La riunione della Consulta, che ha richiamato un centinaio di persone nella sala Paladin del Municipio (presenti anche diversi consiglieri comunali di opposizione), si è avviata con la contestazione di Davide Favero che riteneva la convocazione illegittima in quanto resa nota tramite un volantino che invitava il pubblico, ma senza un ordine del giorno. Tra il pubblico, invece, diversi i commercianti che sono arrivati mostrando dei cartelli per chiedere l'immediata riapertura del park Prandina, richiesta sostenuta con una mozione anche da 4 membri della Consulta: Alessandra Veclani, Maria Luisa Nolli, Davide Favero e Paola Melli. «Prima del sindaco ho fatto il commerciante. Ricordo che il percorso di Agenda 21 nel quale tutta la città è coinvolta definirà delle proposte - ha spiegato il sindaco rispondendo a numerose sollecitazioni del pubblico - ma poi a decidere saranno Giunta e Consiglio. Ci vuole calma, perchè non è semplice. L'accordo col Demanio prevede che avremo la Prandina dopo la cessione di via Anelli che dovrebbe avvenire a giugno; poi ci sono i tempi tecnici dei carotaggi e i problemi di sicurezza. Credo che l'apertura che ho voluto per Natale sia diventata un boomerang».
BOTTA E RISPOSTA
Il presidente dell'ACC, Massimiliano Pellizzari, ha sottolineato le preoccupazioni dei commercianti, ma anche di tanti residenti per un centro storico che, a loro dire, a causa della Ztl, blocchi del traffico e mancanza di parcheggi, sta morendo. «Non siamo contrari alla pedonalizzazione del centro - ha specificato, sostenuto da gran parte del pubblico - ma vogliamo parcheggi utili e adiacenti come la Prandina». Pronta la replica del vicesindaco. «Sono parole ingiuste ed inappropriate, io non ho mai negato un futuro parcheggio alla Prandina - ha detto Lorenzoni - ma le aree di sosta in città ci sono: viale Codalunga, via Tommaseo, piazza De Gasperi e altre». A sostegno del park Prandina è intervenuta anche la presidente del Comitato Residenti del Centro Storico Antonia Dalla Costa. «Siamo favorevolissimi all'apertura della Prandina, i parcheggi servono - ha detto -. Contesto invece che il centro si stia desertificando: sotto casa in piazza dei Signori abbiamo 1800 posti a sedere ed è un inferno. Se le attività commerciali chiudono non è perché le auto non arrivano in centro storico dove la Ztl andrebbe estesa». E anche di Ztl si è discusso durante la serata, le modifiche che dovrebbero essere attuate entro fine anno sono state illustrate dal comandante della Polizia Locale, Lorenzo Fontolan. Diversi gli interventi dei membri della Consulta su questo tema: Favero ha ricordato che l'inquinamento delle auto incide per il 14% e la città ha bisogno di vivere. Paola Cattaneo ha posto l'accento sui disagi creati da una ZTl ristretta ai residenti più anziani che in centro storico sono la maggioranza. Paola Fontana ha tentato di allargare la discussione ricordando che il Quartiere centro non è solo quello compreso nella Zona a traffico limitato. Filippo Ascierto ha osservato che le 2 zone di Ztl previste produrranno solo confusione. Lorenzoni ha replicato così: «Lo sforzo che stiamo facendo per la città in fatto di viabilità è enorme. L'idea è anche quella di chiudere il park piazza Insurrezione trovando un'alternativa perchè io devo difendere i diritti e non i privilegi di alcuni di parcheggiare in centro», ha detto il vicesindaco interrotto da un commerciante che a voce alquanto alta gli ha ribattuto: «Difendere il diritto al nostro lavoro non è un privilegio».
Luisa Morbiato
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