LA DECISIONE
PADOVA In principio fu l'Azienda ospedaliera ad aprire la strada,

Mercoledì 26 Settembre 2018
LA DECISIONE PADOVA In principio fu l'Azienda ospedaliera ad aprire la strada,
LA DECISIONE
PADOVA In principio fu l'Azienda ospedaliera ad aprire la strada, firmando una convenzione con l'Università per disciplinare gli incarichi esterni richiesti da professori e ricercatori universitari in convenzione con l'ospedale. Era il 25 luglio scorso e adesso, a due mesi di distanza, il Consiglio di amministrazione del Bo ha deciso di estendere i termini dell'accordo anche alle altre strutture ospedaliere di Padova e del Veneto.
A sottoscrivere il decalogo con il rettore Rosario Rizzuto sono stati quindi i direttori generale dell'Azienda Ulss 2 Marca Trevigiana, dell'Azienda Ulss 3 Serenissima, dell'Azienda Ulss 6 Euganea e dell'Istituto Oncologico Veneto. L'accordo, arrivato su spinta del Miur e dell'Autorità nazionale Anti corruzione (Anac), è una copia di quello siglato a luglio dal Bo e dall'Azienda Ospedaliera. Un accordo che di fatto è un giro di vite su consulenze esterne e doppi incarichi.
Questione spinosa, soprattutto per tutte le consulenze che vedevano i camici bianchi andare in conflitto di interesse tra la loro attività all'interno delle mura dell'ospedale e quanto richiesto come luminari in una determinata materia. In pratica, chi verrà chiamato a redigere una consulenza esterna da enti privati, dovrà passare un setaccio articolato prima di ottenere il disco verde di Bo e delle varie strutture ospedaliere.
A risultare incompatibili saranno le attività con strutture sanitarie convenzionate con la Regione e gli incarichi che ovvio arrecherebbero un danno d'immagine e di reputazione. Da verificare poi anche gli incarichi assegnati da enti che sono a loro volta fornitori di servizi degli ospedali. Irto anche l'iter per ottenere il via libera.
Come prima cosa il docente (o ricercatore) deve informare il rettore dichiarando di non avere incompatibilità o conflitti di interesse nella consulenza esterna. Richieste che il Bo passerà alle aziende che avranno dieci giorni per verificare. Qualora non ci fossero rilevanze, ecco il via libera.
N.M.
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