LA DECISIONE
PADOVA Il Comitato dei garanti, pur ritrovatosi a discutere, si

Martedì 23 Gennaio 2018
LA DECISIONE
PADOVA Il Comitato dei garanti, pur ritrovatosi a discutere, si è preso altre ventiquattr'ore. E oggi è atteso il verdetto sul futuro assistenziale, per così dire istituzionale ovvero reso entro le mura ospedaliere, dal professor Pietro Litta, responsabile del Centro di endoscopia ginecologica, e dalla collega Alessandra Andrisani, a capo del Centro di Procreazione medicalmente assistita.
Riunitosi ieri, il Comitato convocato dal direttore sanitario Daniele Donato e formato dagli avvocati Fabio Pinelli e Chiara Cacciavillani, ha analizzato le parole pronunciate e scritte dai due ginecologi, ascoltato la cronistoria di entrambe le vicende, incrociato i dati, valutato. E per esprimersi ha scelto di aspettare un giorno. Oggi l'esito di tanto approfondire, come ha annunciato il direttore generale Luciano Flor.
Dunque, si avvicina il momento della verità, fermo restando che Litta rimane sospeso dall'attività libero professionale che, in regime di intramoenia allargata, esercitava alla clinica Cittàgiardino, clinica che però dopo lo scoppio del caso Petrolio lo ha scaricato rescindendo la collaborazione. Sospensione prima comminata e poi revocata sul finire della settimana scorsa invece per Andrisani.
Perchè? All'epoca dei fatti contestati (prima di Natale), la ginecologa lavorava in regime extramoenia ovvero in ambulatorio privato (inquadramento decaduto il 31 dicembre), quindi il suo eventuale comportamento fraudolento (la richiesta di pagamento senza fattura, con sconto per la prestazione resa da 180 a 140 euro) non ha finito per ledere le casse dell'Ospedale. Cosa che invece sarebbe successa, con nocumento del servizio sanitario pubblico, se avesse lavorato in intramoenia perchè avrebbe dovuto versare all'Azienda il 20% del fatturato guardagnato durante l'attività privata.
Intanto c'è attesa per domani, quando si terrà la visita ispettiva che in Azienda ospedaliera analizzerà, per conto dell'Azienda Zero, le convenzioni in atto, i rapporti tra medicina pubblica e privata, la documentazione relativa alle prestazioni rese in regime di extramoenia e di intramoenia allargata.
La Regione aveva annunciato il monitoraggio sul campo, per via di quel divieto di svolgere attività intramoenia allargata: così una delibera della Giunta regionale del 2013. Dunque le prestazioni private da quattro anni non è più consentito farle fuori dai confini ospedalieri. Per questo il governatore Zaia ha dato mandato al servizio ispettivo dell'Azienda Zero di attivare un'indagine amministrativa interna con il compito di effettuare severe rigorose verifiche sul funzionamento del sistema di prenotazione e sul rispetto della suddetta delibera. Le verifiche partiranno appunto dall'Ospedale di Padova per appurare se dipendenti del sistema pubblico, o universitari, abbiano rispettato quanto disposto.
Sul fronte accademico, a distanza di dieci giorni dal reportage mandato in onda su Rai 1 da Petrolio su preseunte bustarelle e pagamenti in nero, e che tanto ha fatto scalpore, si attende ancora che il magnifico rettore Rosario Rizzuto convochi il Consiglio di disciplina presieduto da Matilde Girolami, docente di diritto privato e composto Carlo Ferrari (associato di informatica), Manuela Mantovani (ordinario di diritto privato), Franco Grego (ordinario di chirurgia vascolare), Andrea Ambrosi (ricercatore di diritto costituzionale.
Il Consiglio, che si dovrebbe riunire in settimana e sentirà sia Litta che Andrisani, deciderà molto probabilmente per una sospensione cautelativa (ovvero il divieto di esercitare didattica e ricerca per un determinato periodo, comunque a tempo determinato), decisione che poi ritornerà al magnifico rettore, che a sua volta la presenterà agli organi collegiali. Ma potrebbe anche optare per una pena più blanda, non avendo davanti alle telecamere Rai i due nuociuto direttamente all'Università (con l'insegnamento o l'attività di studio), se non come generico danno d'immagine.
Tutto l'iter dovrebbe concludersi entro la fine di febbraio. Se si allungano i tempi dunque per quanto riguarda l'indagine disciplinare avviata dall'ateneo, l'Ordine dei medici di Padova ha già segnalato il caso del ginecologo Pietro Litta all'Ordine di Taranto, dove risulta iscritto, e di Alessandra Andrisani a quello di Vicenza, nelle cui fila compaiono il suo nome e cognome.
Federica Cappellato
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