La città che cambia

Giovedì 24 Maggio 2018
La città che cambia
L'OPERAZIONE
È un passaggio emblematico. I palazzoni di Via Anelli, supermercato della droga negli anni 90 saranno abbattuti e al loro posto si ergerà il simbolo della legalità, la nuova questura. Dopo vent'anni di discussioni, ora ne abbiamo la certezza. Ieri il sindaco Giordani, con una certa emozione stringeva la bozza del protocollo stretto con il ministero dell'Interno e l'Agenzia del Demanio. Cosa c'entra quest'ultima? A questa soluzione si è arrivati mentre si stava parlando di altro, l'atavico tema del ritorno al Comune del terreno dell'ex caserma Prandina. All'assessore Micalizzi è balenata un'idea quasi da agente immobiliare professionista: ma non è che potremmo scambiare quel terreno con quello di via Anelli? E così è andata. Al Demanio il Comune presenterà via Anelli nuda, cioè con gli ex proprietari già saldati e le sei palazzine abbattute: per quei 12mila 700 metri il Comune avrà i 38mila della ex caserma, con un giro inverso. Nle contempo si è accordato con gli Interni per la localizzazione della questura.
GLI APPARTAMENTI
La questione ha una serie di sfaccettature che si intersecano l'una all'altra. Prima di tutto quando lunedì il consiglio comunale approverà l'accordo i proprietari che ancora non hanno venduto dovranno scendere a patti. Con l'accordo infatti scatta la pubblica utilità del bene. Presentandosi con il progetto della questura e le norme di legge non ci saranno più discussioni. E gli appartamenti saranno venduti al prezzo stabilito dall'Agenzia del Demanio fra i 30 e i 35mila euro. Finora infatti qualsiasi tentativo di sistemare i palazzoni si era infranto contro i numeri: dei 289 appartamenti il Comune ne ha 106, l'Ater 37 ma i restanti 145 sono in mano ai proprietari. E solo chi possiede il 75 per cento della proprietà può imporre un piano di recupero. Ora non servirà più e i proprietari che non accettano l'offerta saranno espropriati (ovvero liquidati). «Abbiamo messo 5 milioni a bilancio per questa operazione, scacco matto al Serenissima» ha dichiarato ieri Micalizzi. Come a dire: ora o mai più.
L'UFFICIO IMMIGRAZIONE
Il secondo aspetto è che con la nuova questura tutto il quadrante est diventerà ancora più centrale, in quanto in meno di un chilometro troveremo la stazione la fiera come hub dell'innovazione, gli istituti universitari, la questura e il nuovo ospedale. Sul piano pratico invece il sindaco ieri ha dato un ulteriore annuncio. «Entro sei mesi grazie alla disponibilità di Mps, accanto al Commissariato Stanga sarà aperto il nuovo ufficio immigrazione della Questura, mille metri in affitto pagato da noi». Da 7 a 10 anni. Dunque il ministero dell'Interno concentrerà in quella zona una serie di uffici che saranno più facilmente raggiungibili di ora e soprattutto Roma meno dei sei milioni di euro di affitti attuali, a Padova per i suoi uffici, di cui 764mila euro alla Provincia per palazzo Palatucci. I tempi? Il Comune conta di concludere l'acquisizione di tutti gli alloggi di via Anelli entro l'estate. Mentre per l'operatività della Questura bisognerà attendere sette anni.
LA STORIA
«Oggi è un giorno storico - ha commentato il sindaco raggiante - abbiamo raggiunto un risultato enorme ma è merito della collaborazione di tutti» ha ribadito guardando la Giunta riunita. In effetti questa operazione vale almeno quella eseguita da Zanonato della chiusura del Bronx. All'epoca d'oro avevano anche un sindaco in via Anelli, Jerry, nigeriano. Lui era stato il 12 maggio del '95 il primo dei 12 immigrati arrivati nelle palazzine cresciute negli anni'70. Ventotto metri quadrati per accogliere studenti universitari. Negli anni '90 arrivano le prostitute, poi la mala del Brenta, infine i magrebini e la droga. Il 26 luglio del 2005 il momento più drammatico: le etnie si affrontarono a colpi di macete in mezzo alle auto alla Stanga. Il 9 agosto di quello stesso anno nasce il discusso muro di 84 metri, alto tre, per separare il complesso Serenissima dal resto del mondo. Ma inizia anche lo svuotamento, con il trasloco in case pubbliche di circa 700 persone. L'ultima palazzina è stata chiusa il 16 luglio del 2007. E da allora solo oggi si intravede la rinascita.
Mauro Giacon
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci