L'ultima parola al tutore di Eleonora

Mercoledì 11 Ottobre 2017
L'ultima parola al tutore di Eleonora
L'UDIENZA
PADOVA Si è aperta ieri la prima udienza preliminare sul caso di Eleonora Bottaro. La ragazza di Bagnoli morta di leucemia e per l'accusa non curata dai genitori. Il procuratore aggiunto Valeria Sanzari ha chiesto il rinvio a giudizio per papà Lino Bottaro di 63 anni e mamma Rita Benini di 51 anni, per il reato di omicidio colposo aggravato dalla previsione dell'evento. Il Gup Mariella Fino, prima di decidere per mandare i due a processo, si è riservata di sentire il professore Paolo Benciolini che nel marzo dell'anno scorso è stato nominato tutore di Eleonora dal Tribunale dei minori di Venezia. La prossima udienza è stata fissata per il primo dicembre.
LA MALATTIA
Tutto è iniziato nel dicembre del 2015 quando Eleonora aveva 17 anni. La ragazza, dopo essere stata a casa da scuola per quasi due mesi, si è recata dal suo medico di base a Bagnoli per una visita. Nei giorni precedenti aveva sofferto di febbre e dolori alle ossa. Periodo in cui i genitori, ancora secondo l'accusa, le avrebbero somministrato cortisone e sottoposta all'agopuntura. Solo il 10 febbraio dell'anno scorso, con mesi di ritardo dall'esordio della malattia, la ragazza è stata sottoposta ad accertamenti clinici. Due giorni dopo le è stata diagnosticata una leucemia linfoblastica acuta. Ma i genitori della 17enne, si sarebbero rifiutati più volte di curare la figlia con la chemioterapia. Prima all'ospedale di Schiavonia e poi al reparto di Oncoematologia pediatrica dell'ospedale civile. Da dove il 26 febbraio hanno ottenuto le dimissioni di Eleonora, proprio il giorno in cui il Tribunale per i minori ha disposto la loro sospensione della potestà genitoriale. Dalle dimissione dall'ospedale è iniziato un vero calvario per la ragazza. Il Tribunale dei minori ha ordinato a papà e mamma di sottoporre Eleonora alla chemioterapia, potendo però scegliere la struttura ospedaliera. La 17enne è stata trasferita all'ospedale di Bellinzona in Svizzera, dove anche in questo caso i medici le hanno consigliato di curarsi con la medicina tradizionale. Ma si è registrato un nuovo rifiuto. Alla fine Eleonora è rientrata in Italia, senza avvisare il suo tutore, il professore Paolo Benciolini nominato il 26 marzo dell'anno scorso, i Servizi sociali e il Tribunale dei minori. Il 31 luglio la 17enne è stata ricoverata all'ospedale di Schiavonia e il 22 agosto, ormai maggiorenne, ha ottenuto il trasferimento a casa. Qui, senza la terapia del dolore e come unico supporto delle dosi di vitamina C, è morta il 29 agosto.
ACCUSA E DIFESA
Per il procuratore aggiunto Sanzari i genitori di Eleonora non hanno mai collaborato con il tutore. Il primo incontro è stato organizzato in palese ritardo, il 26 maggio dell'anno scorso nello studio dell'avvocato Gian Mario Balduin. Per la difesa, rappresentata dal legale Roberto Mastalia del foro di Perugia invece «...Mancano i presupposti per indagare i genitori di Eleonora per omicidio colposo. Allora dovrebbero indagare tutti i genitori che hanno i figli alcolizzati, obesi e tossicodipendenti».
Marco Aldighieri
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