L'ITER
PADOVA Geo spa ci riprova. Dopo la non entusiasmante esperienza avuta

Mercoledì 20 Giugno 2018
L'ITER
PADOVA Geo spa ci riprova. Dopo la non entusiasmante esperienza avuta con Gl Events (ieri la società francese ha fatto sapere di non voler intervenire sulla questione) Geo torna a scommettere sul futuro della fiera.
Il presidente Andrea Olivi è conscio del fatto che praticamente in tutta Italia le fiere non navigano nell'oro e che, molto spesso, il pareggio di bilancio rimane una chimera. Nonostante questo non nasconde un certo ottimismo.
«A me piace parlare con i numeri - ha spiegato l'avvocato veronese - In un anno abbiamo portato il fatturato da tre a sette milioni di euro. Realisticamente ci sono i margini per arrivare anche a 20 milioni di euro. E credo che con investimenti non eccesivi, ma intelligenti, si possa anche andare oltre il pareggio di bilancio. È necessario però mettere in campo un piano industriale adeguato. Detto questo, è evidente che la mission delle manifestazioni fieristiche, più che creare guadagni, sia quella di determinare un indotto che abbia ricadute importanti sul territorio dov'è presente».
Fondamentale per la ripartenza della fiera e, soprattutto di Geo, saranno i 3,3 milioni che dovranno arrivare da Gl Events: i francesi avrebbero già versato un anticipo. Ora, rimane da capire in che tempi arriverà il saldo.
Da qui ad un anno, intanto, la società dovrà organizzare tutte le manifestazioni ospitate nel quartiere fieristico, e potrà farlo senza dover pagare alcun canone d'affitto. Poi scatterà la gara pubblica, che potrebbe premiare la continuità di gestione. Di conseguenza, Geo avrebbe buone chance di rimanere a Padova.
Il bando di gara dovrà anche specificare se il nuovo gestore sarà tenuto a pagare solamente un canone d'affitto per l'occupazione dei padiglioni, oppure, come accade già oggi, si farà ricorso alla formula dell'affitto di ramo d'azienda. In tutti i casi, chi andrà a gestire la fiera dovrà corrispondere un canone all'immobiliare.
Per quel che riguarda Gl Events, poi, l'accordo annunciato ieri e raggiunto venerdì scorso, evita ai francesi un'stanza di fallimento. Da fine maggio, infatti, il sindaco Sergio Giordani conserva nel cassetto della sua scrivania il documento in cui i legali di Fiera Immobiliare chiedevano il fallimento della società.
«I francesi non si stanno comportando per niente bene aveva spiegato in quell'occasione Giordani - Con il loro comportamento irrispettoso non stanno offendendo il sottoscritto, ma l'intera città e io questo non posso permetterlo». Il sindaco aveva poi annunciato che se entro poche ore , non fosse arrivato un segnale chiaro da parte di Gl Events, quindi la firma dell'accordo, la richiesta di fallimento sarebbe scattata in automatico. «Quello che è certo - ha aggiunto il sindaco è che i soci pubblici faranno tutto il possibile per salvare la fiera. In ballo, oltre al posto di lavoro dei 30 dipendenti di Padovafiere, c'è una realtà economica che, aldilà della crisi che ha colpito tutte le fiere, genera un indotto molto importante per la nostra città. Un indotto a cui, in nessun modo, vogliamo rinunciare».
Ma ieri si è conclusa con il ritorno in mano pubblica della Fiera, un'operazione di privatizzazione che era nata sotto una cattiva stella. Un'operazione che, di fatto, non era mai decollata. Per oltre 10 anni, infatti, ad incendiare il consiglio comunale sono state le violazioni contrattuali dei francesi e la disastrosa situazione dei bilanci di Fiera immobiliare gravati, tra le altre cose, da strumenti di finanza derivata.
Al.Rod.
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