L'INTERVISTA
PADOVA Gilda Rota è la direttrice del Career Service dell'Università

Venerdì 9 Novembre 2018
L'INTERVISTA PADOVA Gilda Rota è la direttrice del Career Service dell'Università
L'INTERVISTA
PADOVA Gilda Rota è la direttrice del Career Service dell'Università i Padova. In pratica è l'anima e la regista degli appuntamenti che, nel corso di ogni anno accademico, mettono uno di fronte all'altro studenti e neo-laureati con gli emissari del mondo dell'impresa e del lavoro. E Università Aperta Ies, dedicato alle scuole di Ingegneria, Economia e Scienze, è un po' il suo capolavoro. Ultimo di un ciclo di quattro appuntamenti organizzati nel 2018 è il più atteso.
Dottoressa Rota, com'è andata questa edizione?
«Le richieste quest'anno sono state moltissime. In tutto si sono iscritte 140 aziende contro le 120 dell'anno scorso. Le richieste sono state ancora più numerose rispetto alle edizioni passate. Lo scorso anno infatti erano rimaste fuori una decina di aziende, quest'anno quarantotto. E noi non abbiamo fatto nessuna selezione, semplicemente sono state escluse aziende la cui iscrizione era arrivata tardi. Questi dati sono il segno che, nonostante la crisi economica, l'interesse da parte del mondo imprenditoriale ad avviare contatti con i nostri studenti e laureati è sempre vivo e, anzi, in progressivo aumento».
Come mai il modello-Padova funziona?
«Visto dagli studenti, perché le aziende offrono contratti veri, retribuiti anche per i laureandi, e non fanno solo pubblicità; visto dalle aziende, perché la qualità dei nostri iscritti è alta oltre a essere umili e molto preparati».
Un boom, altri cinquemila studenti come nel 2017, che ricalca in pieno un anno importante per i Career Day del Bo.
«In generale, la partecipazione è stata sempre molto numerosa. Questa edizione settoriale, rivolta in particolare alle imprese che desiderano entrare in contatto con studenti e laureati delle scuole di Ingegneria, Economia e Scienze, è da sempre la più affollata perché apre la strada ad un fiorente mercato del lavoro: anzi, il numero di laureati che escono dal nostro ateneo è molto lontano dal soddisfare il numero di richieste. Al nostro ufficio sono arrivate chiamate da studenti iscritti alle università di Venezia e Udine: hanno visto gli annunci sul sito e hanno chiesto di poter partecipare. Ovviamente noi abbiamo detto di sì».
N.M.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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