L'INCHIESTA
PADOVA Caso Paolocci, anche ieri i Carabinieri sarebbero tornati

Sabato 18 Novembre 2017
L'INCHIESTA
PADOVA Caso Paolocci, anche ieri i Carabinieri sarebbero tornati in via Gozzi. Dopo la perquisizione di giovedì pomeriggio, durata più di 6 ore, ieri mattina i militari sarebbero tornati al comando della Polizia municipale per acquisire nuovo materiale utile a una delle indagini che riguardano l'ex Comandante dei vigili designato dall'amministrazione Bitonci. «Da quel che mi risulta, oggi non ci sono state operazioni delle forze dell'ordine ha spiegato ieri pomeriggio il Comandante della Polizia locale Lorenzo Fontolan per quel che riguarda giovedì, invece, i militari hanno portato via il computer del mio predecessore che, fino a ieri, era in uso a un dipendente di un altro settore».
A quanto pare di capire, i blitz dei carabinieri sarebbero legati a un'indagine inizia alla fine del 2016. Indagine che riguarderebbe i cosiddetti appalti sotto soglia. Ovvero operazione che, essendo sotto la soglia prevista dalla legge (40mila euro) non richiedono bandi di gara. In poche parole, al centro dell'inchiesta ci sarebbe il gran numero di affidamenti diretti avvallati da Paolocci. Gli inquirenti avrebbero acceso i riflettori su 261 provvedimenti adottati dall'ex comandante tra il 2015 e il 2016. Di questi solamente uno sfora i 150 mila euro (i vigilantes a guardia della sede municipale). Del pacchetto fanno parte altre 25 determine che superano i 40 mila euro. Tutto il resto, ovvero 235 dispositivi, rimangono sotto soglia , quindi non soggetti a gara. In pratica circa 1.5 milioni di euro assegnati senza gara. A sollevare la questione, poco più di un anno fa, era stato l'ex assessore alla Sicurezza Maurizio Saia che, più volte, ha fatto capolino in procura. Una circostanza che ha accelerato la caduta dell'amministrazione Bitonci.
A.R.
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