L'assessore Piva: «La Manin avrà tutte le garanzie di continuità»

Venerdì 15 Dicembre 2017
IL COMUNE
PADOVA «La primaria Manin, con il passaggio dall'8. istituto comprensivo all'11., non subirà alcun ridimensionamento e tanto meno perderà le sue specificità» A dirlo è l'assessore alla Scuola Cristina Piva che interviene dopo le polemiche legate alla riorganizzazione degli istituti comprensivi votata la settimana scorsa in giunta. Una circostanza che ha fatto scendere sul piede di guerra i genitori dei bambini che frequentano la primaria Manin di via tre Garofani, scuola destinata a passare dall'8. all'11. istituto comprensivo e che, secondo le famiglie, rischia di avere ripercussioni sui programmi, di indurre gli insegnanti a chiedere il trasferimento e che darebbe una discontinuità territoriale portando la scuola sotto un Istituto di un altro quartiere.
«Chiariamo subito una cosa anche a beneficio di chi non è esperto di queste problematiche: la scuola Manin, rimane dove è adesso, con gli stessi alunni e gli stessi insegnanti. E, fino alla fine di quest'anno scolastico, mantiene lo stesso dirigente scolastico» premette Piva che poi aggiunge: «Da un punto di vista amministrativo, e solo da quello, dal prossimo anno scolastico la scuola passa all'11. Istituto comprensivo e avrà un nuovo dirigente scolastico. Gli insegnanti saranno gli stessi, a meno di una loro volontaria richiesta di trasferimento, e potranno continuare a realizzare i progetti già avviati che sono così apprezzati da genitori e alunni».
«Non si capisce perché la nuova dirigente scolastica dovrebbe cancellare le esperienze positive realizzate alla Manin dice ancora l'esponente del Partito democratico - La dirigente scolastica dell'11. Istituto comprensivo è disponibilissima a dialogare con insegnanti e genitori e a trovare una soluzione anche alla lamentata ipotetica mancanza, per un anno, di rappresentanti della Manin in Consiglio di Istituto».
«Voglio infine precisare che, a differenza di quanto affermano alcuni firmatari della petizione, non serve per legge alcuna delibera del consiglio di istituto per trasferire una scuola da un istituto comprensivo ad un altro conclude Piva - Ho incontrato il 20 novembre dirigenti, presidenti e vicepresidenti degli istituti comprensivi, per spiegare il problema e cercare insieme alternative; l'11 dicembre poi sono andata alla scuola Manin per incontrare anche genitori e insegnanti per comunicare e spiegare la decisione presa. Come amministrazione abbiamo il dovere di applicare le normative nazionali in materia e mi sembra di assoluto buon senso fare in modo che gli istituti comprensivi non abbiano eccessivi squilibri tra loro nel numero degli alunni e soprattutto non vengano soppressi Istituti». Da palazzo Moroni il messaggio arriva forte e chiaro: si va avanti con la riorganizzazione degli istituti comprensivi.
Alberto Rodighiero
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