L'AREA
PADOVA Nell'ottobre del 2014 l'ex sindaco Bitonci anche lui ansioso di

Domenica 10 Dicembre 2017
L'AREA PADOVA Nell'ottobre del 2014 l'ex sindaco Bitonci anche lui ansioso di
L'AREA
PADOVA Nell'ottobre del 2014 l'ex sindaco Bitonci anche lui ansioso di risolvere l'annoso problema della riqualificazione dell'area fece un sopralluogo con i tecnici del Comune, e annotò: «Deve diventare la città dei ragazzi. Vorrei trasformarla in un parco tematico, portarci il planetario. Ma non voglio che siamo noi a decidere. Faremo un concorso d'idee aperto a giovani architetti con premiazione finale e i lavori esposti al Palazzo della Ragione per individuare come gestire gli spazi e quali funzioni attribuirvi».
É l'esempio di come negli anni ci hanno provato in molti a far rivivere l'ex mercato del bestiame. La Giunta Destro con l'assessore Riccoboni a fine del 2002 promosse una variante al prg ammettendo nuove destinazioni su quell'area: direzionale, ricettivo-turistica, commerciale non alimentare. Parte da qui il progetto di farne la cittadella del divertimento, con negozi, bowling, discoteche sull'area. Allora si pensava di darla in concessione ad un privato per settant'anni a 31 milioni di euro di canone.
Cambia l'amministrazione e cambiano bando e obiettivi. Nel 2009 il Comune approva la concessione a terzi dell'area per realizzare «qualcosa tipo Gardaland o il parco acquatico di Genova» dice Zanonato. Un parco ricreativo-educativo insomma. Ad aprile del 2010 si fanno avanti due cordate di peso. Un gruppo veneto, Sport management e la francese Altarea che rispondono alla domanda di fare un centro sportivo con piscine e acquascivoli. Il vincitore si sarebbe aggiudicato lo spazio per 50 anni con un canone di 200mila euro l'anno, dando in cambio il restauro della cattedrale. Con i veronesi di Sport management che gestivano una ventina di impianti tra Veneto e Lombardia c'erano anche Attiva (l'ex Cosecon) la Fimak della famiglia Macola, la Sinloc la finanziaria di IntesaSanpaolo e la vicentina Maltauro. L'idea era di fare un centro sportivo più shopping center.
Ma al sindaco Zanonato saltò la mosca al naso per il fatto del centro commerciale che avrebbe fatto infuriare i commercianti. Fece annullare il bando puntando su un baco nella procedura. E le aziende persero il ricorso. A maggio del 2012 rimette la struttura all'interno del Piano delle alienazioni concedendo questa volta anche superfici commerciali non alimentari. Quando la crisi morde a volte si può cambiare idea. Ad un certo punto, in estate, sembra che anche Zed la società che gestisce il Gran teatro Geox sia interessata. La nuova struttura potrebbe ruotare tutta intorno ad una maxi arena con circa 15mila posti a sedere. Anche qui però nessuno si fa avanti.
Nel marzo del 2013 il Comune affida allo studio Gulli associati con una spesa di 13.800 l'incarico di realizzare un progetto guida per il recupero dell'area. Nelle intenzioni sarebbe la base per il nuovo bando per la concessione della struttura. Nel giugno del 2014 cambia l'amministrazione. Bitonci avvia le trattative per far sbarcare Leroy Merlin colosso francese del bricolage a Padova est. Poi decide che lì andrà il nuovo ospedale e i francesi si innamorano dell'area di corso Australia. I contatti continuano fino alla caduta del sindaco ma proseguono con i commissari che si succedono. In particolare con Paolo De Biagi che, con un atto di Giunta e Consiglio in aprile del 2016 fa approvare lo studio di fattibilità dei francesi dichiarando il pubblico interesse al progetto. Ottenuto il via libera della Sovrintendenza è l'amministrazione Giordani a redarre il bando per la concessione che scade il 21 agosto scorso. Arriva una sola busta, quella di Leroy Merlin che ottiene la superficie.
Obiettivo, una rigenerazione architettonica di un'area monumentale dismessa, con un intervento di recupero degli immobili il più possibile conservativo con materiale ecocompatibile. Intanto parte il dibattito politico con una parte della maggioranza contraria alla realizzazione del nuovo cavalcavia. Ma entro la fine di gennaio la variante al Piano degli Interventi e l'approvazione del Pua (piano urbanistico attuativo) con l'inserimento della nuova opera dovrà essere approvata dal consiglio comunale.
M.G.
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