L'ALLARME
PADOVA Sicurezza anti-sismica: l'Azienda ospedaliera universitaria

Mercoledì 23 Maggio 2018
L'ALLARME
PADOVA Sicurezza anti-sismica: l'Azienda ospedaliera universitaria è pesantemente a rischio. Lo si evince incrociando le risultanze delle valutazioni preliminari, le proposte per un approfondimento dell'analisi sismica e l'indicazione sintetica delle tipologie di intervento, raccolte in vista dei futuri sviluppi pianificatori e programmatori aziendali.
IL DOCUMENTO
Lo stato dell'arte è stato tracciato in occasione della stesura del vademecum sulla vulnerabilità in caso di terremoto, documento che i vertici ospedalieri hanno adottato per intensificare gli studi sull'argomento.
Anche se a Padova il rischio tellurico è classificato come 4, ovvero basso, sono molteplici i motivi di preoccupazione che investono l'area di via Giustiniani e i suoi edifici, 197.577 metri quadrati, che salgono a 264.500 comprensivi delle strutture esterne al polo ospedaliero, ma di sua diretta competenza. «Dall'analisi preliminare, basata sulla consultazione dei documenti originali di progetto e di collaudo a disposizione, è emerso che i requisiti di sicurezza nei confronti delle azioni sismiche sono disattesi in un numero sensibile di edifici costituenti il complesso dell'Azienda ospedaliera. In particolare le maggiori criticità - si legge nel rapporto - si rilevano negli edifici edificati negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, ossia i corpi Monoblocco, Pediatria, Clinica e Divisione ostetrica, Ambulatori e Pneumologia, dove le strutture presentano materiali degradati ed ammalorati a causa del fenomeno della carbonatazione (corrosione dei ferri di armatura del calcestruzzo, ndr), dimensioni insufficienti dei giunti costruttivi che separano i corpi di fabbrica e, in generale, un sistema debole di resistenza alle azioni orizzontali, ossia telai in cemento armato dimensionati per le sole azioni verticali».
I rimanenti edifici, fatta eccezione per il Centro di cardiochirurgia Vincenzo Gallucci, che è stato progettato con presidi antisismici ripresi nella normativa attuale, presentano anch'essi una sicurezza sismica che «non può soddisfare i requisiti di legge», anche se lo stato dei materiali, valutabile a vista, e le dimensioni geometriche che li caratterizzano «permettono di affermare - rilevano i tecnici - che il rischio è certamente inferiore a quello dei fabbricati precedentemente citati».
DIECI PIANI
A impensierire è soprattutto il Monoblocco: l'elevato numero di piani (dieci) insieme alla snellezza della pianta e alla mancanza di elementi rigidi di controvento, fanno sì che le oscillazioni conseguenti a un evento sismico possano arrecare «sensibili danni alle strutture a causa del loro martellamento, soprattutto nel senso della lunghezza del fabbricato, o all'eventuale collasso localizzato delle strutture portanti, soprattutto per movimenti nel lato corto, ove le strutture resistenti risultano limitate».
Inoltre il degrado diffuso dovuto alla carbonatazione potrebbe, in caso di terremoto, agevolare «il distacco di pericolosi detriti di calcestruzzi e malte o di mattonelle di rivestimento, creando situazioni di potenziale pericolo per gli utenti in fuga dall'edificio». Ma anche altri fabbricati, benchè più bassi e piccoli, potrebbero rivelarsi vulnerabili per via della loro irregolarità, in particolare a causa di giunti costruttivi dalle dimensioni insufficienti a garantire la libera oscillazione dei blocchi adiacenti. La presenza inoltre di edifici storico-artistici in muratura, come l'Ospedale Giustinianeo, costituisce un'ulteriore tipologia di criticità.
Per quanto riguarda infine la palazzina di Pediatria, inaugurata nel 1956, «i lavori di ristrutturazione previsti (rifacimento di massetti, tramezze, controsoffitti, posizionamento di carichi localizzati, adeguamento sismico) si ritengono fattibili solo in assenza di utenti, per lotti verticali o globalmente: è necessario infatti rinforzare orizzontamenti travi e pilastri». Per questo l'attività verrà, tra tre anni, trasferita nello stabile che sorgerà al posto dell'attuale Pneumologia.
Federica Cappellato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci