L'AGGRESSIONE
PADOVA «Mamma, è vero che c'è stato un accoltellamento?»

Giovedì 14 Giugno 2018
L'AGGRESSIONE PADOVA «Mamma, è vero che c'è stato un accoltellamento?»
L'AGGRESSIONE
PADOVA «Mamma, è vero che c'è stato un accoltellamento?» chiede una bambina uscendo dai magazzini Coin, mentre guarda le volanti della Polizia. «Ma figurati, quelle cose le vedi solo nei telegiornali» risponde la donna portando via la figlioletta. In realtà l'accoltellamento c'è stato eccome, in un locale in pieno centro, proprio il giorno di Sant'Antonio. E tutti, grandi e bambini, passeggiando tra i negozi si fermano inevitabilmente a guardare inorriditi quella grande macchia di sangue per terra.
Un tunisino di 32 anni. M.R. le sue iniziali (regolare in Italia, con precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti) è stato colpito da più fendenti, tra cui uno alla testa, da un ragazzo poi fuggito assieme ad un complice. L'uomo aggredito è stato portato al pronto soccorso in condizioni gravissime. Potrebbe trattarsi di un regolamento di conti per motivi di soldi, ma per ora è solamente un'ipotesi. La titolare del locale ha subito chiamato la Polizia ma anche il sindaco Sergio Giordani, diretto a piedi con la moglie verso il Santo per le celebrazione del 13 giugno, si è fermato per chiamare i soccorsi. L'aggressione si era compiuta pochi minuti prima.
UN CLIENTE ABITUALE
Sono le 16.30, siamo in via Zabarella, il Bar Centrale è un'attività con sessant'anni di storia. Un tunisino sta bevendo un caffè in un tavolino interno quando un altro nordafricano entra nel locale. Sa perfettamente dove andare. Arriva davanti al rivale con aria di sfida e con gli occhi pieni di rabbia. I toni si accendono immediatamente. Gli altri clienti notano che quell'uomo è armato di coltello, ma non hanno il tempo di intervenire. La sua è un'azione fulminea: una coltellata alla gamba, una alla testa e forse anche una alla mano. Mentre lo colpisce, arriva un complice. Tiene un cagnolino al guinzaglio, lo invita a fare presto e gli indica la strada per la fuga. I due scappano verso via Altinate e fanno perdere le proprie tracce. Intanto la vittima fa qualche passo verso l'uscita e stramazza per terra, proprio davanti al negozio Levi's.
I SOCCORSI
I clienti guardano la scena terrorizzati e i passanti restano immobili. La titolare Rosa Buono soccorre il cliente e poi lancia l'allarme, così come il sindaco. Sul posto piombano gli uomini delle volanti e della squadra mobile della questura di Padova. La vittima perde molto sangue sia dalla testa che dalla gamba: viene portata al pronto soccorso con codice rosso.
Ieri sera la sua prognosi era ancora riservata e preoccupava soprattutto la ferita alla testa. Viste le condizioni dell'uomo non è stato possibile ascoltare la sua versione. La titolare del locale l'ha comunque definito un «cliente abituale».
IL PRIMO CITTADINO
Quando il sindaco è passato in via Zabarella ha visto il ferito seduto su una sedia grondante di sangue. «La barista lo stava soccorrendo - racconta - , io ho chiamato ambulanza e polizia mettendomi immediatamente in contatto con il questore».
L'area è stata immediatamente transennata e i rilievi della polizia scientifica hanno catturato l'attenzione di centinaia di passanti per tutto il pomeriggio. Gli investigatori hanno ascoltato la ricostruzione della titolare del bar e di alcuni testimoni concentrandosi soprattutto sulla descrizione dell'aggressore e del suo complice. Hanno voluto sapere come fossero vestiti perché per incastrarli potrebbero essere decisive le tante telecamere installate nel centro storico, sia quelle pubbliche sia quelle delle varie attività. I due erano a piedi ed è molto probabile che siano finiti nella morsa di qualche occhio elettronico.
Per arrivare a loro gli investigatori scandaglieranno anche la vita del tunisino. Con chi ha rapporti? Quali compagnie frequenta? Domande a cui si sta tentando di dare risposta in queste ore. Gli agenti hanno lasciato il luogo dell'accoltellamento alle sei e mezza, dopo due ore di lavoro. Non escludono che ai due uomini in fuga si sia aggiunto in seguito un ulteriore complice. Rilievi finiti: via alle indagini della Squadra Mobile.
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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