Il ranger Massimo Zen torna al lavoro Dopo le minacce, assegnato agli uffici

Mercoledì 3 Maggio 2017
(D.B.) Massimo Zen è tornato al lavoro. Il vigilante dei Rangers, che il 20 aprile ha sparato il colpo di pistola che ha ucciso il giostraio Manuel Major e che ora è indagato per omicidio volontario, è stato però assegnato a compiti di ufficio e tolto dalla strada.
Nei giorni scorsi erano arrivate mail e lettere contro di lui nella sede della sua azienda, la Battistolli di Vicenza: «Vi porteremo la testa di Massimo Zen infilata in un ferro da spiedo, pagherete anche voi per il bastardo del vostro compagno che ha ucciso Manuel», era scritto in un passaggio di un messaggio minatorio recapitato alla società di vigilanza. La decisione della Battistolli segue le preoccupazioni, espresse anche dallo stesso Ranger, che aveva detto di essere molto preoccupato non solo per la propria incolumità ma anche per quella della sua famiglia e persino dei suoi colleghi.
Secondo una prima ricostruzione, all'alba di sabato 20 aprile, a Barcon di Vedelago, Massimo Zen ha sparato tre colpi con la sua pistola contro la Bmw guidata da Major, in fuga dai carabinieri dopo tre colpi ad altrettanti bancomat a Carbonera, Villorba e Trevignano. Uno, esploso di fronte all'auto della vittima, ha raggiunto alla testa il giostraio 36enne, provocandogli le lesioni che lo hanno portato alla morte qualche giorno dopo. L'episodio aveva portato all'apertura di un'inchiesta contro Zen. E, nell'ambito di quell'inchiesta, ieri il pm Gabriella Cama ha ordinato l'autopsia sul corpo di Major, che sarà eseguita questa mattina dal dottor Alberto Furlanetto. Il medico legale dovrà ricostruire la dinamica esatta dei fatti.

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