IL PROBLEMA
PADOVA Contro la palestra popolare si mobilitano i residenti di via

Mercoledì 19 Settembre 2018
IL PROBLEMA
PADOVA Contro la palestra popolare si mobilitano i residenti di via Palestro e via Tirana. A entrare nel mirino di chi abita nel rione è la struttura China Town. Lo spazio si trova all'interno del grande condominio di proprietà dell'Inps, proprio all'angolo tra le due strade. Nello specifico, gli spazi che sono stati occupati lo scorso febbraio da militanti vicini al centro popolare Gramigna, sono posizionati proprio dietro alla farmacia comunale e fino al 1991 ospitavano un magazzino di materiale elettrico, poi è rimasto sfitto. Da sei mesi, però, i locali sono occupati dalle attività della palestra popolare che offre ai residenti del quartiere, grazie anche a molti istruttori volontari, corsi di boxe, judo, salsa e ginnastica. Corsi che sono molto frequentati. Quanto ai pagamenti, ognuno contribuisce per quel che ha. Chi non ha nulla, non paga niente. C'è però un problema. Essendo uno stabile occupato, la palestra non è allacciata ad acqua luce e gas. Per le docce non c'è problema: chi si allena, poi si lava a casa. Altro discorso vale, però, per l'elettricità. Con le giornate che si accorciano e con i corsi che si protraggono fino a dopo le 22, i responsabili della palestra sono costretti per avere un po' di illuminazione all'interno dei locali, a fare ricorso ad un generatore di corrente, di quelli con il motore a scoppio che vengono utilizzato nei cantieri o nelle feste paesane. Generatore che è stato piazzato all'esterno, in prossimità dell'entrata che dà su via Tirana. Il macchinario da circa una decina di giorni funzionata a pieno regime dalle 18 e 30 fino a quasi le 23. Trattandosi di un motore diesel, il rumore del generatore viene percepito da un po' tutto il quartiere.
LE FAMIGLIE
In modo particolare a essere infuriate sono le giovani famiglie. Il generatore, infatti, non rende semplice per esempio far addormentare i bambini piccoli che, già verso le 21, soprattutto ora che hanno riaperto suole e asili, devono andare a dormire. Lunedì sera, per esempio, una decina di papà si sono ritrovati in via Palestro, tutti con lo stesso problema. Per timore di ritorsioni, però, nessuno è andato protestare con i gestori della palestra. Sempre per paura, nessuno, per il momento, ha voluto uscire allo scoperto nella contestazione. Nonostante questo, starebbe nascendo in questi giorni il Comitato Via Palestro- via Tirana. «Altro che un servizio fatto al quartiere con la ginnastica a prezzi popolari sbotta uno dei papà qui non ci fanno dormire. Anche in Comune non stanno facendo assolutamente nulla. L'altra sera ho chiamato la Polizia municipale chiedendo che qualcuno intervenisse, ma mi hanno spiegato che, in orario serale, in giro ci sono solo due pattuglie e che, quindi, ci sono cose più importanti di un generatore che fa rumore». I residenti, però, non si danno per vinti e annunciano iniziative anche eclatanti per riguadagnare i sonno perduto.
Alberto Rodighiero
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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