IL PERSONAGGIO
Ha un volto padovano la nuova campagna promozionale di Poste Italiane

Martedì 19 Marzo 2019
IL PERSONAGGIO
Ha un volto padovano la nuova campagna promozionale di Poste Italiane sui buoni e libretti. In spot tv, grandi cartelloni e pagine di giornali anche online si vede il viso rassicurante di Enrico Cimolai, 31enne modello di Selvazzano, un metro e 83 centimetri, occhi azzurri e capelli castani.
Com'è diventato protagonista di questa pubblicità?
«È il secondo anno che mi viene riconfermato il ruolo di loro testimonial nelle campagne massive dalle gigantografie a Piazza San Babila agli opuscoli racconta il fratello d'arte di Laura Cimolai, affermata modella ed ex Miss Veneto Sono tornato apposta dalla Cina dove sto lavorando a Guangzhou per lo spot girato all'inizio di febbraio. L'anno scorso è stato un set complesso in un cantiere con tre telecamere e molte comparse, invece questa volta è stato tutto più veloce; in un'ora sul divano nel salotto di un architetto milanese ho fatto la mia parte con attrezzature da cinema. Questo ingaggio l'ho avuto tramite la mia agente a Milano che si occupa di me per show televisivi e spot pubblicitari e in questo momento sono in onda anche in altre pubblicità come lo spot tv di una nota marca di prugne, realizzato per il mercato mondiale e non solo italiano».
Lei ha avuto in passato anche molta visibilità sul piccolo schermo grazie a Forum.
«Quella trasmissione è stata tre anni fa una bellissima parentesi della mia vita che mi ha portato a parlare in diretta su due canali nazionali quotidianamente ad un milione e mezzo di italiani. Camminare per strada sentendo salutarmi per nome da perfetti sconosciuti che mi riconoscevano mi ha sempre fatto sorridere anche perchè in realtà sono molto umile e timido».
Da quanto lavora come modello?
«Da 12 anni e ho vissuto in dieci Paesi di quattro continenti diversi. Il 70% del mio lavoro si sviluppa all'estero e capita che immagini scattate o girate lontano dall'Italia poi siano visibili anche qui».
Altre uscite in arrivo sul piccolo o magari grande schermo?
«C'è sempre qualcosa che bolle in pentola, ma è tutto molto top secret».
Cosa consiglierebbe a un ragazzo che volesse iniziare il suo mestiere?
«Intanto di studiare teatro come ho fatto io, aiuta molto anche nella vita. Poi se ci sono le caratteristiche giuste, Milano è la città dove andare per proporsi alle agenzie di moda. Tentare non nuoce, ma spesso bisogna anche accettare il fatto che non siamo noi a scegliere se lavorare o meno, sono i clienti finali a decidere se usare la nostra faccia o quella di un altro. Oggi metto tutto il mio impegno per distinguermi e fare solo cose di qualità, ma in passato ho preso anche ingaggi piccoli. Ora mi reputo un professionista, ma se così non fosse probabilmente farei un altro lavoro».
È social?
«Odio passare il mio tempo davanti al telefono ma al giorno d'oggi l'identità digitale è di fondamentale importanza, quindi devo continuare a postare le mie campagne pubblicitarie per tenere vive le mie pagine Facebook ed Instagram».
Paolo Braghetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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