Il nuovo no di Coalizione: «Disobbedienti? No, autonomi»

Martedì 25 Settembre 2018
Il nuovo no di Coalizione: «Disobbedienti? No, autonomi»
LA POSIZIONE
PADOVA Vogliamo emendare il no al Daspo dei cinque di Coalizione civica come una presa di posizione ideologica? L'hanno sempre detto, non è così che si risolvono i problemi. Vogliamo pensare a un messaggio trasversale a Giordani, dopo che sull'ospedale e su Leroy Merlin le posizioni del sindaco sono state digerite a malapena? Oppure vogliamo credere a un colpo d'ali, una rivendicazione di libertà? Mai è successo che tutti e cinque i consiglieri tenessero uguale posizione contraria.
C'è probabilmente qualcosa di tutto ciò che abbiamo premesso nella posizione dei cinque che però hanno una responsabilità, fanno parte di una maggioranza che deve mandare avanti il Comune. D'accordo, il Daspo non faceva parte del programma ma se l'immagine che si deve dare è quella di una maggioranza solida, su un tema così importante come la sicurezza, la maggioranza ha fatto acqua. Cosa sarebbe successo se, a parti invertite, Forza Italia si fosse smarcata dalla Lega all'epoca Bitonci? Alla fine l'abbiamo visto. Ma dall'altra parte anche il Pd e le civiche di Giordani e Lorenzoni devono fare buon viso e pensare che passi presto questo momento. Coalizione ha pur sempre l'11 per cento dei voti.
MARINELLO
Dice il consigliere Roberto Marinello, non certo uno dei più morbidi: «All'inizio volevamo votare no». E questo sarebbe stato un dramma in aula con la maggioranza appesa a un voto. «Poi ne abbiamo parlato con il sindaco e siamo arrivati a una modifica del nuovo regolamento di polizia urbana che parla non solo di repressione ma anche di una via in collaborazione con i servizi sociali, introducendo l'unità di strada. Poi c'è una nuova formulazione del divieto di sdraiarsi sulle panchine. Ma per noi la sicurezza è anche sostegno alle classi più deboli e quel decreto non ne parla». E così pur non essendo d'accordo la posizione è cambiata in: dichiarazione di non voto. «Tanto la Polizia locale il suo lavoro lo può già fare, anche senza il voto del consiglio. Che poi restringendo l'area al centro storico c'è da chiedersi perchè nelle altre no...».
«Comunque - conclude - non è un messaggio al sindaco e non è un attacco alla Giunta. Il Daspo non ci piace e basta. A fare questo lavoro ci sono già le forze dell'ordine non è una cosa sulla quale devono votare i consiglieri».
RUFFINI
Anche Daniela Ruffini precisa il senso della posizione di Coalizione. «Non parteciperemo al voto ma se una forza politica non si riconosce in un provvedimento però contribuisce a migliorarlo credo sia positivo. La polizia locale segnalerà i casi ai Servizi Sociali e non alla Questura, non mi pare poco. Del resto ho sempre considerato un errore politico l'approvazione del decreto Minniti: propagandistico, inutile, crudele e fatto apposta per favorire la destra». Il sindaco come l'ha presa? «Mi pare che non abbia ancora tolto le deleghe ai nostri assessori. Per il resto noi siamo una forza politica che svolge il suo ruolo e discutere non è mai una cosa brutta anche se qui abbiamo tenuto il punto».
NALIN
E come si vivono situazioni del genere in Giunta? L'assessora Marta Nalin ha la delega ai servizi sociali. «Vede, questa è la dimostrazione che possiamo collaborare anche quando non siamo d'accordo. Su alcuni temi del resto penso che sia inevitabile avere diversità di pensiero e finché si può decidere senza ostacolare il lavoro dell'amministrazione, anche legittimo. Su alcune cose cerchiamo la soluzione insieme allargando il ragionamento, in altre come questa si arriva a un punto in cui le strade si dividono, ma non poi tanto se pensiamo che abbiamo ottenuto che la modifica del regolamento di Polizia urbana non si limiti a prendere atto del Daspo ma sia lo spunto per agganciare le persone dentro un progetto».
Mauro Giacon
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