IL CASO
PADOVA Per quanto strano possa apparire il nuovo ospedale si regge su

Martedì 22 Maggio 2018
IL CASO
PADOVA Per quanto strano possa apparire il nuovo ospedale si regge su una sfumatura nel testo di un preaccordo. A seconda di come lo si interpreti può sbloccare i cantieri oppure prolungarli all'infinito. Accade infatti che dal 21 dicembre scorso, data dell'intesa sottoscritta da Zaia e Giordani i cui temi principali sono due: la salvezza del Giustinianeo e la localizzazione del nuovo policlinico sui terreni del San Lazzaro, non si sia mossa più una foglia.
Da qualche giorno si è capito che l'incaglio sta tutto sui terreni del San Lazzaro, quelli dei privati confinanti con l'area pubblica del Comune che insieme devono dare i famosi 520mila metri quadrati. Era l'ex sindaco Bitonci che aveva perfezionato l'intesa nell'estate del 2015, poi votata in Consiglio l'8 maggio dell'anno dopo come variante urbanistica.
L'INGHIPPO
Ebbene il Comune ha minacciato una causa se non saranno ceduti al più presto per poter iniziare le pratiche di trasmissione alla Regione. Ma i terreni privati, dopo una lunga storia che vede le tre società proprietarie in liquidazione e riunite nel 6,Consorzio Quadrante nord est, ora sono in mano a Monte dei Paschi e Unicredit, che gestiscono le ipoteche. É ovvio che le banche vogliono avere un atto formale, se non proprio l'Accordo con la firma di tutti gli attori coinvolti (mancano ancora Università e Iov) almeno una scrittura notarile. Anche perchè si sono già impegnate senza certezze cedendo da poco 20mila metri di terreno per fare la viabilità del nuovo policlinico, concludendo l'Arco di Giano. Dunque stupore e incredulità, di fronte a un percorso che sembrava tracciato.
LE SOCIETÁ
Fra l'altro la Via S. Lazzaro società che ha quasi tutto il terreno ha chiuso il bilancio 2017 con un patrimonio netto di meno 44 milioni e debiti verso le banche per 74 milioni. Un 50 per cento è di Unicredit che lo ha ceduto ad un fondo di Roma riconducibile a Pimco, made in Usa, uno dei maggiori fondi mondiali che ha creato un ramo immobiliare in Italia. Sono loro gli incaricati di gestire il credito, poi avranno una percentuale sul recupero.
IL PRESSING
Ma da qualche giorno il Comune sta mettendo pressione citando il fatto che il preaccordo fatto con Bitonci non fa mai riferimento alla parola nuovo ospedale nella motivazione dell'intesa. Ecco la sfumatura per la quale l'amministrazione si sente accreditata ad avere i terreni subito. Anche se ad un certo punto nelle premesse si legge: dato atto dei programmi ed esigenze espresse dall'amministrazione comunale riguardanti il quadrante est ed in particolare l'area di proprietà del Comune confinante con l'area oggetto del Pua. Una formula vaga che il Comune ha creato con furbizia proprio per essere svincolato dal tema ospedale.
I privati in ogni caso hanno tutto l'interesse a velocizzare le pratiche. Quando capiterà mai l'occasione che ritorni qualcosa di quei 74 milioni? Nei patti sta scritto infatti che cederanno 172mila metri quadri ma nei restanti 68mila potranno fare in pratica quello che vogliono. Dai grattacieli alle ville, dagli uffici alle discoteche. Il piano di lottizzazione è già stato adottato dalla Giunta. I 40 giorni trascorsi per le osservazioni sono trascorsi da tempo e si attende solo di avere le aree per l'approvazione definitiva, anche se esiste una bozza di Convenzione - si fa notare - in cui la cessione doveva avvenire prima ancora dell'approvazione del piano. E poi il pre-Accordo Zaia/Giordani è stato approvato dal Consiglio comunale e dalla Giunta regionale, dunque più blindati di così...
Ma dall'altra parte rimangono i dubbi che l'Accordo vista la nuova partita del Giustinianeo, alla fine non si faccia e dunque di restare con il cerino in mano: terreni ceduti senza la contropartita di un'area che può valere oro. Se c'è l'ospedale.
Mauro Giacon
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