Il capo della polizia: «Rinforzi a Padova»

Venerdì 22 Settembre 2017
Il capo della polizia: «Rinforzi a Padova»
Rinforzi in arrivo per la questura padovana. È l'annuncio a sorpresa del capo della polizia Franco Gabrielli, a margine della manifestazione di Aversa con l'intitolazione di una sala del Tribunale di Napoli Nord al giudice Rosario Livatino, ucciso il 21 settembre del 1990 dai killer della Stidda agrigentina, organizzazione mafiosa in quel periodo in contrasto con Cosa Nostra. «Caserta sarà una priorità per la nostra amministrazione - ha dichiarato Gabrielli - rivedremo gli organici, visto che sono fermi al 1989, ai tempi di un'Italia e di una Polizia di Stato che non esistono più. E lo faremo per tutte quelle realtà, penso non solo a Caserta, ma anche a Foggia, Bergamo e Padova, dove le condizioni oggettive lo impongono». Le parole del capo della polizia sono state salutate con favore in questura dove l'incremento degli organici è atteso da tempo. Più cauto il giudizio delle organizzazioni sindacali: «Ringraziamo il prefetto Gabrielli per aver citato Padova - osserva Mirko Pesavento, leader del Sap - ma siamo curiosi di vedere se alle parole seguiranno i fatti. Il capo della polizia ha un'occasione irripetibile: a marzo del prossimo anno usciranno dalla scuola 600 nuovi agenti. È in quel momento che dovranno essere indirizzate con precisione le scelte del Dipartimento».
Con milleottocento unità tra questura, Reparto mobile e Reparto Prevenzione Crimine, Padova ha organici in sofferenza ormai da molti anni: «Il turn over viaggia a rilento - spiega Pesavento - ormai rimpiazziamo un agente ogni due che vanno in pensione, l'età media si è alzata ben oltre i 42 anni e mancano forze fresche. Qualche esempio ? Il commissariato Stanga contava su 50 effettivi ai tempi di via Anelli: oggi sono appena in 16. Non riusciamo a dotare di un organico sufficiente neppure il posto fisso di polizia all'ospedale: 5 unità sulla carta ma appena 3 realmente operative. I servizi specifici e di ordine pubblico sono raddoppiati negli ultimi 2-3 anni e ai nostri uomini vengono richiesti doppi turni, con costante ricorso a prestazioni di lavoro straordinario retribuite solo in maniera parziale. Speriamo che Gabrielli se lo ricordi nel giorno delle assegnazioni».

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