I robot vedono e capiscono: l'invenzione parte dal Bo

Martedì 14 Agosto 2018
LA STORIA
E' nata nel 2005 in ambito universitario, grazie alla collaborazione tra i professori di robotica e alcuni brillanti ragazzi laureati in Ingegneria dell'Informazione. Tredici anni dopo è una delle aziende leader nel proprio settore, in grado di crescere anno dopo anno sia nel fatturato che nel numero di giovani dipendenti. Parliamo della padovana It+Robotics, specializzata nel campo della visione industriale. L'obiettivo? Consentire ai classici robot, quelli capaci di produrre migliaia di pezzi facendo sempre gli stessi movimenti, di vedere e capire come se fossero dei lavoratori umani.
La realtà padovana nel 2016 fatturava 700mila euro e ora è pronta a chiudere l'anno toccando la soglia del milione e mezzo di euro: numeri decisamente importanti. Un raddoppio in due anni che testimonia una crescita vertiginosa da parte di un'azienda nata come una vera e propria scommessa.
LA TECNOLOGIA
Ma cosa significa visione industriale? «I sistemi di visione sono quanto di più vicino c'è all'occhio umano racconta Stefano Tonello, Ceo di It+Robotics -. Nelle grandi aziende i robot giocano un ruolo fondamentale, ma vanno guidati. Un tempo i robot erano semplicemente macchine che ripetevano gli stessi movimenti. Ora, con la nostra tecnologia, sono collegati ad un dispositivo e riescono a vedere e capire ciò che sta intorno a loro. Sanno, per esempio, come prendere un particolare oggetto».
I SISTEMI IN 3D
L'azienda padovana si è specializzata nei sistemi in 3D, cedendo i propri dispositivi per la guida di robot a clienti di livello internazionale come Crippa, Brembo, Saipem e Marposs.
Ci lavorano 20 dipendenti, tutti ingegneri assunti a tempo indeterminato, di età compresa tra i 30 e i 40 anni. I dispositivi nascono a Padova ma vengono esportati in Spagna e in Danimarca, in Cina e in Corea. Molte delle tecnologie realizzate da It+Robotics sono diventate realtà grazie ai finanziamenti della comunità europea.
«I sistemi di controllo qualità rappresentano l'80% del nostro mercato spiega ancora Tonello . Spesso le verifiche sono effettuate tramite sistemi meccanici studiati ad hoc, come ad esempio fotocellule o tastatori meccanici. Lo svantaggio di queste tipologie di sistemi è l'estrema rigidezza: devono essere configurati manualmente da un operatore ad ogni minimo cambio del processo o del prodotto. Una limitazione - conclude lo stesso Tonello - che ha aperto il mercato ai nostri sistemi». Un mercato all'avanguardia che sta facendo la fortuna di questa azienda nata all'interno dell'università.
Un'ulteriore dimostrazione che tra le aule e i laboratori scientifici del Bo sono in grado di nascere eccellenze in grado di consacrarsi nel mercato come veri e propri fiori all'occhiello, spesso all'avanguardia anche nei confronti del resto del mondo.
Gabriele Pipia
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