I comitati insorgono: «Un danno per Voltabarozzo»

Giovedì 26 Aprile 2018
CONTRARI
PADOVA Il Comitato no rotaie Voltabarozzo ribadisce la poca chiarezza del vicesindaco Arturo Lorenzoni anche con l'ultima illustrazione del progetto, in merito al tracciato del Sir 3, il tram che dalla stazione arriva a Voltabarozzo, in particolare proprio sull'ultimo tratto, quello riguardante il quartiere.
«Le dichiarazioni del vicesindaco non comprendono mai dettagli sul tracciato di 1,4 chilometri di Voltabarozzo. Solo su via Zeno, 300 metri di lunghezza, si affacciano 23 passi carrai e decine di ingressi pedonali, con abitazioni a ridosso della strada - dice la portavoce Liliana Gori - Nel resto del percorso ci sono altrettanti carrai e pedonali, a cui si aggiungono otto attraversamenti interni che sbucano su strada Piovese, le vie Zacco, Mocenigo, Monegario, Nani, Michiel, Giardinetto, Orseolo e Santauliana».
Il percorso che attraversa Voltabarozzo per 1,1 km, ha una larghezza di carreggiata che va da un minimo di 6,90 metri, compresi i marciapiedi, ad un massimo di 8,50 metri. Percorso che coinvolge circa 400 famiglie, come sottolinea Gori: «Il vicesindaco inoltre insiste per aggiungere il quarto cassone al tram per aumentarne la portata, ma la curvatura tra le vie Michiel, Giardinetto e Piovese non offre spazio adeguato. Il raggio attuale di curvatura del tram composto da 3 cassoni è di 10,5 metri. Sappiamo quindi che sono previsti espropri mai dichiarati, compresa la pesa della ditta Mazzucato legnami. Espropri che causerebbe lungaggini, quindi tempi biblici per i lavori, e quasi sicuramente ricorsi dei cittadini coinvolti. Ci chiediamo, in maniera magari provocatoria, se siano previsti anche abbattimenti di parte di edifici privati, soppressioni o riduzioni dei marciapiedi per trovare lo spazio sufficiente a far transitare il tram».
Il Comitato torna a sostenere i bus elettrici: «Un esempio, non unico, di mezzo elettrico al 100% è l'autobus articolato Irizar che misura 18 metri e porta 140 passeggeri largo 2,55 metri - puntualizza Gori - esistono inoltre batterie installate sul tetto dei bus elettrici che ricaricano in venti secondi il mezzo con una potenza di 600 kw posizionate su fermate strategiche che, in pratica ricaricano il bus nel tempo nel quale i passeggeri salgono e scendono. Occorre meno di un secondo per collegare alcuni bus elettrici al punto di ricarica e un ulteriore carica della durata di 1/5 minuti posta ai capolinea serve per riportare le batterie al 100%».
Il comitato lamenta infine nuovamente il non coinvolgimento dei residenti nelle decisioni assunte dall'amministrazione: «Sembra che Voltabarozzo ed i suoi residenti, compresi i tanti che sostengono il Comitato, oltre a buona parte dei professionisti e dei commercianti locali, siano considerati cittadini di serie D - chiude la portavoce - Persone alle quali non si danno spiegazioni esaurienti, se non le solite monotone risposte standard ad ogni quesito. Invitiamo il vicesindaco ad aprire il dialogo ed il confronto con tutti i cittadini ed i commercianti di Voltabarozzo e non solo con alcuni».
Luisa Morbiato
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