I cittadini-sentinelle salvano gli alberi dall'abbattimento

Sabato 21 Novembre 2015
Sentono il rumore delle seghe elettriche sotto casa e si precipitano in strada alle otto del mattino, per salvare alcuni alberi dall'abbattimento. Così, una decina di residenti di via Vlacovich sono riusciti ieri mattina ad impedire il taglio di cinque piante, dando vita a un presidio improvvisato attorno a due platani antistanti il civico 20 e a due tigli e un pioppo posti di fronte alla palestra Vlacovich, lungo la via situata fra Sant'Osvaldo e la Madonna Pellegrina.
«Appena abbiamo sentito il rumore delle motoseghe attorno agli alberi siamo corsi in strada a protestare nell'area dei lavori, riuscendo a bloccarli - spiega Silvana Sartori, una portavoce dei cittadini -. Come abitanti della zona non abbiamo ricevuto nessun preavviso sull'intenzione del Comune di eliminare le piante, che a noi sembrano in ottima salute. Ora attendiamo di conoscere le motivazioni della scelta, e vogliamo capire se al posto degli abbattimenti si potrebbero eseguire manutenzioni, conservando il verde pubblico».
A sostegno del gruppo di residenti, sono intervenuti in via Vlacovich anche alcuni attivisti del comitato "Difesa alberi e territorio di Padova". «A fronte dei cinque alberi salvati, purtroppo ieri mattina presto sono stati tagliati due tigli davanti alla palestra, prima dell'arrivo dei cittadini scesi a protestare - precisa il portavoce del comitato, Roberto Marinello -. Il problema è la mancanza di un'informazione corretta da parte del Comune, che non indica con congruo anticipo, nemmeno sul sito padovanet, quali alberi intende abbattere e con quali motivazioni. Così facendo non si dà modo ai cittadini di sapere per tempo come stanno le cose e di fare le valutazioni conseguenti».
I residenti di via Vlacovich annunciano di essere pronti a costituire in questi giorni «un presidio permanente, anche posteggiando le auto davanti agli alberi per impedire l'avvicinamento di mezzi preposti all'abbattimento, in attesa che il Comune faccia chiarezza sul destino di queste piante d'alto fusto».

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