«Ho perso un figlio»: in mille a messa

Oltre un migliaio i fedeli che, ieri mattina, hanno assistito nella basilica del Santo alla messa solenne chiamata Tuo figlio vive! dedicata a tutti coloro che hanno perso un figlio, il dolore più grande per dei genitori. Una celebrazione che si è tenuta per la prima volta ma che, come ha auspicato il rettore del Santo Padre Oliviero Svanera, diventerà un appuntamento annuale. «In questi anni ho avuto modo di incontrare famiglie che hanno avuto la dolorosa esperienza di perdere un figlio ha detto il rettore e con loro ho condiviso la ricerca di un senso nello sguardo di Gesù misericordioso, alla ricerca di una condivisione fraterna, di uno spiraglio di luce, di parole di verità e consolazione. In questo modo desideriamo essere vicini a chi sta vivendo, o ha vissuto, questa dolorosa esperienza perché nessuno sia solo in un momento così difficile e delicato». I frati hanno così deciso di invitare tutti coloro che hanno subito la tragica perdita a questa messa. Presenti le associazioni cittadine che supportano in vari modi le famiglie, l'Associazione Italiana familiari e vittime della strada, Comunità figli in cielo, De Leo Found, L'isola che c'è-Associazione Hospice Pediatrico onlus, che si sono dette colpite dalla sensibilità dimostrata da parte dei frati. Durante la messa solenne, preparata con le associazioni dei genitori, è stata rivolta una preghiera particolare a Sant'Antonio e sono state scelte letture dai Vangeli che avevano come tema la luce della vita nel Signore. Alcuni genitori hanno anche deposto sull'altare dei doni simbolici. Tra questi una pianta con fiori bianchi a significare la vita che rinasce, una mamma ha parlato ai presenti raccontando che di fronte al figlio deceduto si è sentita come la Madonna ai piedi della croce. La celebrazione si è conclusa con una benedizione speciale impartita ai presenti perché si ravvivi la fede nella resurrezione, la speranza nel futuro e la solidarietà fraterna. Ai genitori è stato donato un santino che riporta la frase del Vangelo secondo Giovanni, quando Gesù disse a un funzionario del re che lo implorava per il figlio morente «Va, tuo figlio vive».