(F.Capp) «Il mio è stato un gesto istintivo, non ci ho pensato un secondo. Mi sono trovato davanti un ragazzo che stava malmenando la fidanzata. L'istinto è stato quello di difenderla, di chiamare le forze dell'ordine. Spesso abbiamo paura di rischiare troppo, ma non dobbiamo essere indifferenti, anche noi un giorno potremmo avere bisogno dell'aiuto di qualcun altro. Io ho avuto la fortuna di avere una famiglia che mi ha insegnato certi valori. Ai giovani mi sento di dire: aiutate il prossimo con gesti, parole, insegnamenti». Sono andati a Verona, a portare all'attaccante del Chievo Calcio Riccardo Meggiorini (nella foto), campione sul campo e nella vita, incidentato a un ginocchio, il Premio Bontà 2017. La motivazione: «Per il coraggio nell'affrontare sotto casa l'aggressore di una giovane donna, non curante del rischio, ma desideroso di difendere l'integrità e la dignità di un essere umano a lui prima sconosciuto». Nel settembre dell'anno scorso, Meggiorini, svegliato di notte dalle urla di una giovane aggredita in strada dal compagno, è intervenuto in difesa della donna, immobilizzando l'uomo. «Importanti sono i gesti, poi certo i premi, come quello di oggi, fanno piacere, ma contano i fatti», dice il calciatore.
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