«Ho contratto la West Nile, sono stati giorni difficili»

Giovedì 9 Agosto 2018
«Ho contratto la West Nile, sono stati giorni difficili»
LOREGGIA
«Ho sempre detestato le zanzare e sono sempre stata attenta a non farmi pungere nonostante abiti in campagna. Mio marito viaggia per lavoro a Tawain ed è un esperto di repellenti, ma non ha mai contratto alcuna malattia. Paradossalmente è più rischioso contrarre l'infezione a Loreggia che in Paesi considerati a rischio». Luana Bergamin, 41 anni sposata con l'imprenditore Francesco Baldassa e madre di due figli di appena 2 e 5 anni, è stata contagiato per una puntura di zanzara dal virus di West Nile, la febbre del Nilo. Nonostante la malattia, sorride e sdrammatizza. Non ricorda quando è stata punta. Non si è mai mossa da casa nelle ultime due settimane: il viaggio più lungo è stato andare a trovare i genitori a Castelfranco Veneto. All'inizio stava male, ma pensava alle temperature torride di queste settimane. Poi la scoperta del contagio.
IL PERICOLO
«Non ha avuto paura, ma tanto fastidio e malessere dappertutto - ammette la donna nella sua abitazione in via Ronchi - A fine luglio sentivo dei dolori, ma faceva caldo e non li ho più di tanto considerati. Lunedì scorso alla sera aveva male alla schiena e dei puntini rossi sulle gambe oltre a un dolore atroce agli occhi come non avevo mai provato prima. In un primo momento ho pensato che fossero lo sfogo delle medicine per il mal di testa che prendevo in rari casi. Ero spossata e avevo bisogno di stendermi sempre a letto. Con due bambini piccoli e con queste temperature pensavo tra me e mio marito fosse normale accusare qualche malessere. Ma c'era qualcosa che non andava. Il malore anziché diminuire si accentuava sempre più. Mi sono misurata la febbre due volte: la prima avevo 37,2 l'altra 37,7 e allora mi sono convinta di andare dal nostro medico di base. Immediatamente sono stata sollecitata ad andare a sottopormi al test all'ospedale Giustinianeo a Padova. Giovedì scorso dal reparto di microbiologia abbiamo avuto la conferma del contagio». L'Ulss 6 Euganea ha prontamente avvisato il sindaco di Loreggia Fabio Bui. Primo cittadino che verso sera ha effettuato un sopralluogo in via Ronchi ed ha disposto una disinfestazione dell'area interessata avvenuta nella giornata di martedì.
LA GUARIGIONE
«Dopo aver saputo che ero stata punta e avevo la febbre del Nilo in pratica non è cambiato nulla - racconta Luana Bergamin - Venerdì scorso da Padova mi hanno chiamato due volte per accertarsi se tutto procedeva regolarmente. Io ho continuato ad assumere il farmaco Brufen e nient'altro. Sono stati giorni difficili perché non ho mangiato per 4-5 giorni e ho avuto molta nausea. Però io credo che ci sia troppo allarmismo in giro: a Padova mi hanno detto che tante persone vengono contagiate ma molti nemmeno se ne accorgono. Sicuramente il virus è una grande scocciatura, ma non dobbiamo esagerare - il commento di Luana - a parte una medicina che usavo anche per altri momenti non ho aggiunto nulla. L'unica cosa che è stata decisa è avviare il protocollo del piano di disinfestazione». La giovane mamma, supportata dal marito Francesco, lancia infine un monito. «Non aspettiamo che sia il comune a disinfestare i canali, i fossi e le aree verdi vicine a casa nostra rimbocchiamoci le maniche e facciamo prevenzione oltre che migliorare il decoro urbano della nostra cittadina».  
Luca Marin
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