«Gli gridavo di resistere»

Lunedì 29 Maggio 2017
Per pochi secondi Loris Squarcina ha tentato di rimanere aggrappato ad un appiglio, nel tentativo estremo di salvarsi mentre da sopra il fratello gli faceva coraggio. Ma poi non ce l'ha più fatta ed è caduto giù nell'impervio fondo valle da un'altezza di 60 metri. E' il fratello Davide che era con lui sabato mattina lungo il sentiero Stoner di Enego a ricordare quegli istanti drammatici. «Eravamo saliti dalla contrada Lessi racconta -, un'ora di camminata, eravamo partiti alle 13, per arrivare a Foza dove passavano i ciclisti. Non era difficoltoso. Io camminavo qualche passo davanti, mentre mio fratello aveva rallentato per cercare con circospezione un passaggio. Era attento e scrupoloso. A terra c'era una distesa di foglie ed è lì che è caduto. Per pochi secondi è rimasto aggrappato, gli ho gridato di resistere ma non ce l'ha fatta». Ieri mattina i tre fratelli del cinquantottenne di Selvazzano, morto tragicamente sabato mattina ad Asiago mentre saliva un sentiero per vedere il passaggio del Giro d'Italia, erano tutti in via Forno a Tencarola a casa dell'anziana mamma. Con lei viveva Loris. Qui, stretti nel loro dolore, e circondati dall'affetto di parenti e amici, hanno ricordato le grandi passioni del fratello maggiore. Appassionato di ciclismo amatoriale, il cinquantottenne amava ripercorrere in sella alla sua bici da corsa i leggendari percorsi del Tour de France e del Giro D'Italia, era anche un amante della montagna dove spesso si recava in escursione sia sulle Alpi italiane che su quelle francesi. Quell'amata montagna che ha sempre affrontato con attenzione, ma che purtroppo sabato gli è stata fatale nonostante la sua esperienza. «Nella giornata di ieri (sabato, ndr) voleva far coincidere le sue due grandi passioni: vedere una tappa del Giro d'Italia dalla montagna - ha ricordato ancora il fratello Lucio -, era una bella occasione, ma purtroppo la tragedia». Loris Squarcina era impiegato da sempre come ragioniere nelle aziende della famiglia Salata, prima nello storico punto vendita di via Padova a Tencarola, e poi, dopo la chiusura, nell'azienda che si trova a Torreglia. Ora la famiglia sta attendendo il nullaosta che dovrebbe arrivare nella giornata di oggi, per poter disporre del corpo del congiunto che si trova ancora ad Asiago e organizzare la data dei funerali.

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